L’ombra di Parentopoli alla Casa Bianca di Biden

Casa Bianca, Washington DC
Casa Bianca, Washington DC

WASHINGTON. – Spunta l’ombra di Parentopoli nella Casa Bianca di Joe Biden, dove nei primi cinque mesi almeno sei figli di alti consiglieri si sono assicurati un posto al sole nella nuova amministrazione, suscitando le critiche degli esperti di etica. Oltre ai figli ci sono poi mogli e fratelli.

Il presidente aveva promesso che nessuno della sua familia sarebbe stato coinvolto nel governo, tanto meno in política estera, dopo le polemiche per il posto da 50 mila dollari al mese del figlio Hunter nel cda di una grossa società energética ucraina quando il padre era vicepresidente con delega per Kiev.

Un modo anche per alzare gli standard del suo predecessore Donald Trump, che aveva nominato come suoi alti consiglieri la figlia Ivanka e il genero Jared Kusher, con una mossa che aveva solo un precedente: Jfk e il fratello Bobby, diventato attorney general. Ma l’impegno del presidente non è stato esteso ai suoi collaboratori.

É stato il Washington Post a rivelare la ragnatela di connessioni familiari. Il record spetta al potente consigliere della Casa Bianca Steve Ricchetti, amico di lunga data di Biden, di cui ha presieduto la campagna elettorale e di cui è stato chief of staff quando era vice di Obama. Nei giorni scorsi il Tesoro ha annunciato l’assunzione di suo figlio J.J, laureatosi lo scorso anno, in una posizione di livello junior come assistente speciale nell’ufficio affari legislativi.

La figlia Shannon, uscita dal college nel 2016, è vice direttrice associata dell’ufficio per gli eventi sociali alla Casa Bianca.

Daniel, un altro figlio di Ricchetti, è senior adviser nell’ufficio del sottosegretariato di stato per il controllo delle armi. Senza dimenticare Jeff, il fratello del consigliere, che ha fatto lobbying sulla Casa Bianca per conto di grosse società sanitarie.

C’è poi Bruce Reed, vice del chief of staff e vecchio amico del presidente: la figlia Julia, laureatasi nel 2015, lavora come “day scheduler” di Biden. Cathy Russell, direttrice del personale alla Casa Bianca, ha una figlia, Sara Donilon, che lavora al consiglio di sicurezza nazionale due anni dopo il college. Suo zio, Mike Donilon, è invece senior adviser di Biden.

C’è spazio anche per altri congiunti: la sorella della portavoce della Casa Bianca, Stephanie, è stata nominata alta consigliera al ministro della Sanità, mentre Monica Medina, moglie del chief of staff Ron Klain, è assistente del segretario di stato per gli oceani e l’ambiente. Infine la cerchia del consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan: la moglie Maggie Goodlander lavora come consulente per il ministro della Giustizia Merrick Garland, di cui è stata cancelliera; il fratello Tom Sullivan è un dirigente del dipartimento di Stato, sua moglie di quello alla Salute.

Le leggi federali vietano ai dirigenti governativi di assumere parenti stretti o di incoraggiare il loro ingaggio ma non c’è alcuna prova che i consiglieri di Biden o Biden stesso abbiano avuto un ruolo in tutto ciò. La Casa Bianca si difende assicurando che tutti gli assunti sono ben qualificati per le loro posizioni e che comunque viene data priorità agli ex volontari. Ma tra i critici resta il dubbio che anche alla Casa Bianca di Biden contino parentele e connessioni.