Putin lusinga Biden: “Un esperto, altro che Sleepy Joe”

La stretta di mano tra Joe Bine e Vladimir Putin a Ginevra.
La stretta di mano tra Joe Bine e Vladimir Putin In un'immagine d'archivio (Photo by Brendan Smialowski / AFP)

WASHINGTON.  – Vladimir Putin cavalca l’onda del summit all’indomani del suo faccia a faccia “costruttivo” con Joe Biden e lusinga “l’esperto” presidente americano, anche se il Cremlino continua a provocare sull’oppositore Alexei Navalny.

Il leader Usa invece tira il fiato e si rituffa nella stagnante agenda domestica dopo un summit che ha suggellato una lunga settimana in Europa, il suo esordio presidenziale sul palcoscenico globale, dove ha ricompattato le democrazie occidentali – tra G7, Nato e Ue – togliendo a Putin spazi di manovra per sfruttare le divisioni tra alleati ma offrendogli anche un tavolo alternativo per allentare il sofocante abbraccio della Cina.

Manovre che gli hanno permesso di incassare in casa anche il tacito consenso dei repubblicani, dopo le accuse della vigilia sui rischi di legittimare un autocrate, con cui comunque Donald Trump aveva flirtato apertamente tra sorrisi e pacche sulle spalle.

Così, mentre i media dei due Paesi promuovono i rispettivi leader e analizzano luci e ombre dell’evento, i piccoli progressi fatti e le grandi divergenze rimaste, il presidente russo si affretta a tenere viva la fiamma di speranza accesa dal vertice di Ginevra: “Siamo pronti a continuare questo dialogo nella stessa misura della parte americana”, ha assicurato lo zar, anche se per ora non sono previsti altri incontri tra i due leader.

“L’incontro è stato molto amichevole e ci siamo capiti sulle questioni chiave”, ha ribadito, prima di lodare Biden smentendo il ritratto di anziano appannato che ne fanno la stampa russa e a volte americana, nonché Donald Trump col suo nomignolo di “Sleepy Joe”. “É un’immagine che non ha niente in comune con la realtà”, ha garantito, sottolineando che il presidente americano ha affrontato “lucidamente” e “brillantemente” il summit nonostante il lungo viaggio e il jet leg.  “Biden è un professionista e bisogna stare attenti quando si lavora con lui perché non gli sfugge nulla”, lo ha adulato.

Del resto i due sono passati dalle offese (“killer”, “macho”) ai complimenti. Anche il Cremlino ha fatto da cassa di risonanza a Putin, definendo il vertice come “alquanto positivo”, a dispetto delle basse aspettative iniziali. Ma sui diritti umani e sui dissidenti resta un abisso. Con tanto di scherno: a Navalny, ha osservato il portavoce Dmitri Peskov, potrebbe essere permesso di andare negli Stati Uniti solo “se si scoprisse improvvisamente che è un cittadino americano e lavora per i servizi segreti” di quel Paese, “o meglio, se verrà confermato ufficialmente dagli americani”. Un’accusa che il Cremlino gli muove da tempo.

Gli unici passi avanti per ora sono il ritorno dei rispettivi ambasciatori e soprattutto l’avvio di negoziati per il rinnovo del New Start, con la dichiarazione congiunta contro la possibilità di una guerra nucleare. Una mossa apprezzata anche da Pechino, che si è detta “disponibile a dialoghi bilaterali o nell’ambito della P5”, il club dei cinque Paesi con più testate al mondo.

Il primo vero banco di prova comunque saranno i cyber attacchi, dopo che Putin ha respinto ogni responsabilità e Biden gli ha consegnato una lista di 16 infrastrutture critiche che devono restare off limit da ogni forma di attacco: si misurerà prima di tutto su questo la volontà di Putin di mantenere il dialogo.

Sull’Ucraina Putin si è limitato a richiamare gli accordi di Minsk ma il patto tacito con Biden sembra congelare l’ingresso di Kiev nella Nato in cambio di un allentamento delle tensioni al confine. Nessun dettaglio invece su dossier regionali come Siria, Libia, Iran, Corea del Nord e Afghanistan.

Entrambi i leader comunque hanno dettato pragmaticamente le loro “linee rosse” in un clima di rispetto reciproco ed ora sperano che il dialogo tenga per avere relazioni “stabili e prevedibili”. “Non è una questione di fiducia, ma di interesse personale”, ha sintetizzato Biden. “Non c’è felicità nella vita ma solo un miraggio all’orizzonte, quindi godiamocelo”, gli ha fatto eco Putin citando Tolstoj e sperando che quell’orizzonte non svanisca troppo presto.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA).

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