Perù: Castillo parla da presidente, manca conferma ufficiale

Perù: il candidato presidenziale Pedro Castillo portato sulle spalle dai supoi seguitori. in un immagine d' archivio.
Il deposto presidente del Perú Pedro Castillo portato sulle spalle dai suoi seguitori. in un immagine d' archivio. EPA/FRANCISCO VIGO

LIMA.  – Dopo aver appreso che l’Ufficio nazionale dei processi elettorali (Onpe) del Perù ha concluso lo scrutinio del 100% dei voti da cui risulta una sua vittoria nel ballottaggio presidenziale con oltre 44.000 voti, Pedro Castillo ha rotto gli indugi pronunciando un discorso in cui di fatto si è proclamato presidente eletto.

L’ultima parola spetta al Tribunale nazionale elettorale (Jne) che sta esaminando molti ricorsi presentati dalla candidata Keiko Fujimori che non accetta la sconfitta.

Prima di parlare da un balcone Castillo ha sostenuto via Twitter che “É cominciato un tempo nuovo. Milioni di peruviani si sono sollevati in difesa della loro dignità e giustizia. Grazie ai popoli di tutto il Perù che mi hanno offerto fiducia. Il mio governo sarà per tutti i cittadini”.

Rivolgendosi quindi alle migliaia di suoi sostenitori in attesa a Lima, il candidato di Perù libre ha sostenuto che “oggi è il momento della più ampia unità del popolo peruviano per sviluppare una lotta non solo contro l’attuale pandemia, ma contro le altre pandemie che hanno colpito il Perù negli ultimi 30 anni”.

“Questa notte non deve essere solo di entusiasmo e di giubilo – ha assicurato – ma anche di grande senso di responsabilità. Non lasciamoci trasportare da facili illusioni, o da semplificazione dei problemi, restiamo freddi perché oggi inizia la vera battaglia per porre fine alle grandi disuguaglianze esistenti nella nostra Patria”.

Castillo ha quindi rivolto un appello alle autorità elettorali affinché “una volta per tutte si metta fine all’incertezza e si rispetti la volontà popolare”.

Ed ha concluso sottolineando che “la mia lotta, e quella del popolo, si devono concentrare nella soluzione dei gravi problema del Paese, nel dimostrare che non siamo ‘chavisti’, non siamo comunisti, ma lavoratori, combattenti, imprenditori che garantiranno un Paese e una economia stabili”.

Circa un migliaio di persone appartenenti alle cosiddette “ronde contadine”, organizzazioni comunitarie autonome di tutela delle zone rurali del Perù, sono già arrivate a Lima per partecipare a una mobilitazione convocata per oggi a difesa del loro voto per Pedro Castillo, il candidato di sinistra risultato vincitore del ballottaggio presidenziale contro la candidata di destra, Keiko Fujimori, alla conclusione dello scrutinio del 100% dei voti.

Secondo quanto riferito dal quotidiano El Popular, la manifestazione è stata convocata per le ore 10 (le 17 italiane) fuori dalla sede del Tribunale nazionale elettorale (Jne), che msta esaminando molti ricorsi presentati dalla candidata Fujimori mche non accetta la sconfitta.

Santos Saavedra, presidente dell’organizzazione Centrale unica nazionale delle ronde contadine del Perù (Cunarc-p), ha sottolineato che altri sostenitori continueranno ad arrivare nella capitale per continuare con le manifestazioni, e non se ne andranno fino a quando il loro “voto patriottico contro la frode” sarà rispettato, proclamando Castillo come nuovo mpresidente.

Saavedra ha criticato i ricorsi presentati dal partito di Fujimori, Fuerza Popular. “Hanno intenzione di annullare più di 200.000 voti delle aree rurali del Perù e noi non lo mpermetteremo. Siamo venuti a far sentire la nostra voce nelle piazze. Disprezzano il voto dei popoli indigeni, motivo per cui siamo presenti a Lima”, ha aggiunto.

Il portavoce di Peru Libre nella città di Piura, Jorge Cruz Vílchez, ha affermato che non solo i “ronderos” stanno arrivando ma Lima, ma anche più di un centinaio di seguaci di Castillo che msi uniranno anche loro alle marce.

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