Quando non c’erano i vaccini, il dramma del 1909

La lapide in ricordo dei 6 fratellini morti per difterite in 11 giorno a Gries nel 1909.
La lapide in ricordo dei 6 fratellini morti per difterite in 11 giorno a Gries nel 1909. (Frame video ANSA)

BOLZANO. – La lapide si trova da oltre cento anni sul muro di cinta di un antico cimitero di Bolzano, quello della vecchia parrocchiale di Gries, e ricorda un evento di quando la mancanza di un vaccino faceva la differenza fra la vita e la morte.

L’episodio è stato riportato alla luce da Oswald Stimpfl, guida turistica con la passione per le storie, forse piccole e personali, che si intrecciano, però, con quella con la “S” maiuscola. Risale all’inverno del 1909, tra il 26 gennaio ed il 6 febbraio, quando Gries era un comune autonomo rispetto a Bolzano.

“La lapide ricorda un evento triste – racconta Stimpfl – in una famiglia di Gries, nel giro di undici giorni, sono morti sei bambini”. La lapide riporta i nomi dei bambini – Anna, Lorenz, Elisabeth, Valentin, Johann e Josef – che avevano tra i sei e gli otto anni, ed è stata posta dai genitori Valentin e Anna Peer, “profondamente addolorati”.

Stimpfl ha provato a scavare un po’. “Sono andato a vedere nei registri della chiesa – prosegue il suo racconto – nei quali è riportata anche la causa della morte. Viene indicato un po’ il morbillo e un po’ la rosolia. Comunque, si presume, e me lo confermano anche alcuni pediatri, che probabilmente i bambini avevano la difterite, una malattia contro la quale oggi siamo tutti vaccinati, per cui una catastrofe del genere non si verificherebbe”.

La difterite è una malattia infettiva acuta provocata da un batterio che rilascia una tossina che può danneggiare o distruggere organi e tessuti. La malattia si trasmette per contatto diretto e, quindi, si può comprendere che i sei fratellini sia siano contagiati l’uno con l’altro.

Chi contrae la malattia, oggi viene trattato con antitossina ed antibiotico, ma la strategia più efficace resta la vaccinazione preventiva che è disponibile dal 1920. Troppo tardi per i sei fratellini di Gries ricordati dalla lapide.

“Allora si moriva di queste malattie, oggi con i vaccini che abbiamo, questo non è più un problema. Dietro la parrocchiale, oltre questa lapide – conclude Stimpfl – ci sono altre tombe di bambini, perché la parte meno bella di un cimitero, la parte verso nord, era riservata ai bambini”.

(di Giuseppe Marzano/ANSA)

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