Salvini: “Serve confronto tra leader o riforme a rischio”

Il leader della Lega, Matteo Salvini, durante il forum ANSA con il direttore Luigi Contu
Il leader della Lega, Matteo Salvini, durante il forum ANSA con il direttore Luigi Contu, Roma, 16 giugno 2021. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Matteo Salvini ha chiesto al premier Mario Draghi un luogo di confronto tra i leader di partito della maggioranza per portare avanti le riforme del governo. “E’ sbagliato pensare di portare tutto il dibattito solo in Parlamento, soprattutto durante il semestre bianco, serve un accordo”, ha spiegato il capo della Lega al termine di un forum dell’ANSA, in cui si sono affrontate numerose questioni: dal Covid al fisco, dalla legge elettorale al Quirinale, fino alle esigenze dei sindaci e al futuro del centrodestra.

Salvini loda l’azione di Draghi su molti fronti, a partire dall’esito dell’ultimo G7. Ma sull’eventuale proroga dello stato di emergenza chiarisce: “Non abbiamo ancora parlato con Draghi, ma a mio avviso non ci sono i presupposti”. E alla vigilia dell’Italia tutta bianca, Salvini si fa portavoce delle “3mila sale da ballo e discoteche” che, “devono ripartire il 1 luglio ma ancora aspettano risposte”.

Pensando a 18 milioni di italiani, il segretario annuncia un altro obiettivo della Lega: rinviare le cartelle esattoriali, oltre che gli acconti Irpef, Ires e Irap. A tal fine il partito presenterà un emendamento al sostegni bis, chiedendo anche anche la revisione dei metodi di riscossione perché una cartella che ha più di 5 anni di vita “non deve più esistere”.

Quanto al blocco dei licenziamenti, definisce “sensata” la mediazione del presidente del Consiglio. Sulla legge elettorale, Salvini apre al Mattarellum, ma solo con l’accordo di tutti e con una discussione breve – “una settimana non sei mesi” – altrimenti “ci teniamo la legge che c’è”.

Al dossier Quirinale, “ci penseremo a tempo debito, spero in un accordo vasto”, risponde, confermando il gradimento per un’ipotesi Mario Draghi che, a suo dire, potrebbe svolgere in modo “ottimo” anche questo ruolo.

Al campo di centrodestra, invece, il leghista torna a chiedere unità per essere più forti in Europa, come in Italia. Qui, ribadisce che la strada giusta è la federazione con FI, mentre il partito unico “non si inventa dalla sera alla mattina”. Di fronte alle difficoltà, bipartisan, di trovare candidati civici che vogliano mettersi in gioco per le città, il leader della Lega offre una ricetta molto concreta: dare poteri speciali e commissariali ai sindaci perché nella gestione delle amministrazioni sono loro che ci mettono la faccia.

Avanti anche sui referendum sulla giustizia presentati insieme al Partito Radicale, che – sottolinea – non sono uno sgambetto ma un aiuto all’esecutivo. Durante il colloquio, spazio anche alla politica estera e alla sfida lanciata dagli Usa di Joe Biden: contenere l’espansione militare di Pechino e l’aggressività di Mosca.

“La scelta tra democrazia e illibertà è naturale ma occorre dialogo. – commenta Salvini – Dopo il Covid sicuramente vanno appurate le responsabilità di chi ha mentito, ritardato, causato problemi al resto del mondo”, ma al contempo “tocca tornare a viaggiare, a confrontarsi, a commerciare”. Per questo il leader della Lega giudica “una follia” che l’Ema dal 5 marzo non si esprima sul vaccino russo Sputnik mentre critica la confusione da parte di Aifa e Cts sulla gestione dei vaccini.

Immancabile infine un passaggio sulla questione migranti: “Da sabato ad oggi dal Mediterraneo abbiamo contato 2.600 arrivi clandestini. Noi parliamo di Covid, di vaccinazioni…non possiamo permetterci un’estate di centinaia di sbarchi”.

(di Paola Lo Mele/ANSA)