ROMA. – “C’e’ tensione, come sempre, ma noi dobbiamo giocare con gioia e allegria”. Nei suoi piani tattici, Roberto Mancini deve aver incluso anche il 5-5-5 di Oronzo Cana’: dopo aver inviato ai suoi azzurri il video di Lino Banfi (“l’ho fatto perche’ lui come tecnico é avanti a tutti…”), il ct azzurro aggiunge infatti altra leggerezza a un’Italia che vince e scalda i tifosi ma che a un passo dalla qualificazione agli ottavi deve evitare il rischio del braccino corto.
Dopo il buon esordio con la Turchia, domani all’Olimpico c’é la Svizzera e con una vittoria gli azzurri sarebbero giá agli ottavi, anche da primi se a Baku Turchia e Galles dovessero pareggiare. Mancini sa peró che la strada è lunga, se hanno ragione i bookmakers inglesi che danno la sua Italia tra le favorite per arrivare alla finale di Wembley.
E allora meglio riportare tutti con i piedi per terra e affrontare la partita con la spensieratezza di un bambino. “Wembley? Prima pensiamo agli ottavi – dice il ct – Sono sempre fiducioso che la nostra sia un’ottima squadra e convinto che possa solo migliorare, vedremo quel che succederà. Se siamo favoriti? Se lo dicono i bookmakers inglesi lo accettiamo perché lo azzeccano, ma il campionato è ancora lungo”.
Archiviato l’esordio con la Turchia il ct guarda ora alla Svizzera, una avversaria di tutto rispetto, che dopo il passo falso contro il Galles è in cerca del riscatto. “La Svizzera è sempre tra le prime 10 del ranking europeo – sottolinea Mancini – ha un allenatore che conosce benissimo il calcio italiano, per questo abbiamo grande rispetto. Servirà una gara perfetta senza quasi sbagliare niente. Shaqiri? E’ un giocatore forte, è una delle migliori mezzepunte in Europa””.
Su che Italia sarà domani sera Mancini non si sbottona. Certa l’assenza di Florenzi, tiene banco il ballottaggio Di Lorenzo-Toloi. Ma sull’undici che domani sera affronterà gli elvetici il ct non dà troppe indicazioni. “La nostra squadra è fatta di tutti titolari, anche quando cambiamo le cose vanno sempre bene ed è merito dei ragazzi che sono tutti bravi giocatori. Alla fine però si gioca in 11, ma non importa chi gioca, tutti faranno la propria partita e la faranno bene”, dice.
E aggiunge: “Noi potremmo anche cambiare, abbiamo il nostro tipo di gioco, i ragazzi sanno quello che devono fare in campo. Non cambierebbe molto. Conosciamo bene la Svizzera, ce l’abbiamo anche nel girone di qualificazione per il Mondiale, sappiamo che è una squadra forte, quadrata, piena di giocatori tecnici. Dovremo fare una partita senza sbagliare nulla”. Quanto a Verratti, il giocatore è praticamente recuperato e potrebbe andare già in panchina domani sera. Comunque – sottolinea il ct – “decideremo domani se verrà in panchina o se aspetteremo la prossima, però diciamo che siamo molto ottimisti”.
A chi gli domanda un appello ai tifosi affinché indossino la maglia azzurra all’Olimpico, il commissario tecnico risponde: “ne sarei felicissimo, ma l’importante è che poi noi macchiamo d’azzurro il terreno di gioco. Di certo siamo felici di andare a fare ciò che sognavamo fin da bambini, su un palcoscenico così prestigioso. E siamo contenti di aver iniziato con una vittoria, abbiamo raccolto i primi tre punti ma non conta nulla, non abbiamo ancora fatto niente”. La conferma di quanto la leggerezza sia una delle chiavi della nazionale di Mancini arriva da uno dei veterani, Leonardo Bonucci. “Un gruppo che sta cosi’ bene insieme non lo vedevo da anni”, ammette il difensore azzurro.
“Ci sono stati tanti giocatori che hanno fatto parte di questo gruppo e non c’è mai stato un momento in cui qualcosa andasse storto: siamo una squadra piu’ squadra, il gruppo più unito che ricordi”. Neanche disturbi di mercato tipo Donnarumma turbano il clima: “non so cosa succedera’ nei prossimi giorni – dibbla Mancini – Gigio è un ragazzo per bene e farà la sua scelta in tranquillità. Se andrà al Paris farà una grande scelta perché è una grande squadra”.
In un dribbling si impegna anche Bonucci, quando gli si chiede delle nazionali inginocchiate contro il razzismo e delle polemiche: “Siamo tutti contro ogni forma di razzismo e discriminazione. Ad oggi però non mi resulta che ci sia una richiesta da parte dell’Uefa di prendere parte all’iniziativa, è una libera scelta delle varie federazioni”.
Quanto alla Svizzera, “servirà molta attenzione – conclude il difensore – soprattutto in avanti, ha giocatori decisivi”. Leggersi si’, distratti no se si vuole arrivare fino a Wembley.