Caso Eriksen, Gravina: “Ora corsi primo soccorso per tutti”

Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina al Viminale durante conferenza stampa. Euro 2020
Il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio Gabriele Gravina al Viminale durante una conferenza stampa. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA.  –  Il caso Eriksen ha dimostrato che il primo soccorritore in campo è il proprio compagno di squadra. A salvare la vita al centrocampista dell’Inter è stato il suo compagno Kjaer. Un esempio che ora la Figc vuole importare in tutti i campi di calcio d’Italia, a partire dagli Azzurri impegnati all’Europeo: “Nella concessione delle licenze nazionali metteremo l’obbligo di corsi di formazione di primo soccorso agli atleti”, ha annunciato il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina a Casa Azzurri.

Una proposta lanciata subito da Danielle Madam, lanciatrice di peso e conduttrice di ‘Notti europee, che da atleta aveva sottolineato la necessità di questi corsi.

La Figc ha fatto il passo proprio per formare più Kjaer possibili in caso di estrema urgenza: “In quel momento si è fermato il cuore di Eriksen ma anche quello di tutto lo sport – ha ammesso Gravina – Apprezziamo quanto fatto da Kjaer, il cui intervento è stato decisivo per continuare a vedere Eriksen vivo. Gli auguro di tornare presto a rimettersi”. Il corso si rivolgerà sicuramente “a tutto il mondo professionistico – ha aggiunto – Per il mondo dilettantistico mi dicono diventa più complicato, ma faremo tutti i salti possibili in termini di sacrificio affinché questa diventi una procedura per tutti.

Dobbiamo avere soggetti formati pronti a intervenire come primo soccorso”. Gravina ha infatti chiarito che il programma di formazione si svolgerà “durante il periodo di preparazione nei ritiri delle squadre, attraverso i medici federali coordinati dal professor Zeppilli, con un programma che la commissione  medico-federale sta già approntando. Andremo nelle case delle singole squadre, e per la Nazionale lo faremo già dai prossimi giorni in ritiro a Coverciano”.

Intanto c’è da pensare alla sfida alla Svizzera: “Contro la Turchia è stata una prestazione molto positiva. Piedi per terra ma continuiamo a sognare”, spiega Gravina, il cui sogno è anche quello di regalare all’Italia un altro grande evento da ospitare. Euro 2028 o Mondiali del ’30: “L’Italia lo merita, ci manca da tantissimi anni. È il mio obiettivo e ci sto lavorando, nella speranza di trovare adesioni fondamentali per avere un’assegnazione che il nostro Paese deve avere e che consentirà all’Italia di poter, almeno in maniera parziale, risolvere il problema delle infrastrutture. Euro 2028? È una delle possibilità”.

Il lavoro diplomatico riguarda anche il possibile innalzamento della soglia di pubblico allo stadio: “Escludo che possa succedere nella fase eliminatoria, stiamo lavorando con le altre federazioni per sapere se dai quarti ci possa essere un leggero incremento del pubblico”. Riguardo il prossimo campionato invece “stiamo lavorando a un protocollo dove si parte dall’attuale percentuale (25%, ndr) che reputo addirittura riduttiva rispetto all’attuale situazione pandemica”.