Record casi da febbraio in Gran Bretagna, riaperture a rischio

Un centro vaccinale a Londra.
Un centro vaccinale a Londra. (ANSA)

ROMA. – Non è ancora allarme ma sale la preoccupazione nel Regno Unito per l’aumento dei contagi arrivati al livello più alto da febbraio, mentre si avvicina la scadenza della quarta tappa per l’uscita del Paese delle ultime restrizioni del lockdown.

Nelle ultime 24 ore i casi sono 8.125 contro i 7.393 del giorno precedente. I decessi sono 17, a 28 giorni da un test positivo, contro i sette di ieri e nell’ultima settimana i casi sono aumentati del 90 per cento pari a 30 mila unità.

Alimentato dalla contagiosa variante Delta (ex indiana) responsabile del 90 per cento dei nuovi infettati con una trasmissibilità superiore del 60 per cento a quelle precedenti,  il rimbalzo dei contagi si impenna a ogni nuova rilevazione. Secondo le stime ufficiali diffuse oggi, le infezioni giornaliere stanno ora aumentando dal 3% al 6% in tutto il Paese con un tasso di crescita che non si vedeva da quando i casi hanno iniziato a salire alla fine dello scorso anno.

Alla luce degli ultimi dati la British Medical Association (Bma) ha lanciato un appello a ritardare l’allentamento delle ultime restrizioni ancora in vigore, a causa del “rápido incremento” dei casi. Il 21 giugno è la data stabilita per l’allentamento delle restrizioni, ma il governo del premier

Boris Johnson si era già lasciato un margine di manovra, precisando a più riprese che l’esecutivo non prevede in linea di massima la necessità di rinvii ma non la esclude nemmeno fino all’ultima verifica dei dati fissata per lunedì 14. Ma suonano come un serio campanello d’allarme le dichiarazioni di oggi della Bma sul fatto che l’allentamento delle rimanenti restrizioni non dovrebbe andare in porto fino a a quando non ci sarà una “migliore comprensione delle implicazioni” dell’aumento dei casi nei prossimi giorni.

E secondo i media il premier si prepara a rinviare di due o quattro settimane la fase quattro, che prevede la riapertura dei locali notturni e la revoca delle restrizioni su spettacoli, matrimoni e altri eventi pubblici.

Continua intanto a ritmo sostenuto la campagna di vaccinazione che riesce a frenare la gravità della malattia. Sono finora 70.253.625 le dosi di vaccino somministrate in tutto il Regno Unito, pari a oltre la metà degli adulti over 16 dell’isola. Di queste, 41.088.485 sono prime dosi, con una crescita nelle 24 ore di 201.607 inoculazioni. Coloro che hanno invece completato il ciclo vaccinale con entrambe le somministrazioni sono 29.165.140, con un incremento rispetto al giorno precedente di 308.038.

Ma, afferma l’agenzia statale Public Health England, quasi due terzi delle persone infettate dalla variante Delta non ha ricevuto alcun vaccino. E anche se il numero degli ospedalizzati è ancora molto basso (1.058) il rischio di un rimbalzo anche su questo fronte è concreto: “Se si infettano molte persone, si avrà un aumento dei ricoveri”, ha avvertito il vice presidente dell’Associazione dei direttori della Sanità pubblica Jim McManus. E la paura è destinata a crescere in un Paese che ha avuto finora 4.550.944 casi totali e 127.884 morti.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA).