Perù protesta con Argentina per rallegramenti a Castillo

Il presidente argentino Alberto Fernández.
El presidente argentino Alberto Fernández. (Ansalatina)

LIMA. – Il ministero degli Esteri peruviano ha reso noto oggi di aver consegnato una nota di protesta all’ambasciatore argentino in Perù, dopo aver appreso l’esistenza di un messaggio di rallegramenti del presidente Alberto Fernández per la vittoria di Pedro Castillo nel ballottaggio presidenziale del 6 giugno.

“Vista l’iniziativa del presidente Alberto Fernández, il governo del Perù – si legge in un comunicato – si è visto obbligato a consegnare una nota di protesta all’ambasciatore argentino in cui si ricorda che i risultati finali delle elezioni generali 2021 non sono ancora stati ufficializzati dalle autorità elettorali del nostro Paese”.

L’Ufficio nazionale dei processi elettorali (Onpe) peruviano ha concluso lo spoglio del 100% dei voti, ma il risultato delle elezioni sarà annunciato dal Tribunale nazionale elettorale (Jne) solo dopo l’esame dei voti ‘obiettati’ e dei ricorsi riguardanti irregolarità presentati dai partiti dei due candidati Pedro Castillo (Perù libre) e Keiko Fujimori (Fuerza popular).  Ieri via Twitter il capo dello Stato argentino ha rivelato di essersi messo in comunicazione “con @PedroCastillo Te, presidente eletto del Perù”.

“Gli ho espresso il mio desiderio – ha indicato – di unire i nostri sforzi in favore dell’America latina. Siamo Nazioni profondamente legate”. Celebro, ha concluso, che “l’amato popolo peruviano affronti il futuro in democrazia e con solidità istituzionale”.

Fernández è stato l’unico presidente a rallegrarsi prematuramente per la vittoria presumibile vittoria di Castillo, mentre lo hanno fatto vari ex presidenti latinoamericani come i brasiliani Dilma Rousseff e Luiz Inacio Lula da Silva e il boliviano Evo Morales.

Mentre, una telefonata del presidente peruviano Francisco Sagasti allo scrittore Mario Vargas Llosa ha suscitato reazioni fra i sostenitori della candidata di destra nel ballottaggio presidenziale, Keiko Fujimori che hanno accusato il capo dello Stato di “indebite pressioni”.

É noto che l’autore de ‘La casa verde’ si è speso negli ultimi mesi a favore di Fujimori, da lui considerata il “male minore” rispetto ad una possibile vittoria del candidato comunista Pedro Castillo considerato una sventura per la democrazia peruviana.  Così ieri il giornalista Beto Ortiz ha denunciato attraverso Willax TV che Sagasti avrebbe chiamato al telefono Vargas Llosa per convincerlo a fare pressioni sulla figlia dell’ex presidente Alberto Fujimori affinché concedesse la vittoria a Castillo, in testa allo scrutinio finale dei voti realizzato dall’Ufficio nazionale dei processi elettorali (Onpe).

“Ma per sorpresa del capo dello Stato – ha assicurato Ortiz – lo scrittore si sarebbe rifiutato di interferire nella definizione dei risultati del ballottaggio”.

Da parte sua via Twitter Sagasti ha ammesso di avere telefonato a Vargas Llosa, e spiegato che “il compito di un capo di Stato è mantenere il Paese calmo e sereno nei momento difficili e complessi”.

In quello spirito, ha aggiunto, “ho contattato diverse persone che, a mio avviso, hanno contatti con i due candidati. La mia richiesta è stata la stessa per tutti: abbassare la mtensione e aspettare i risultati ufficiali. Una delle persone con cui ho parlato è stata in effetti Mario Vargas Llosa”.

Sagasti ha infine criticato quanti propongono “una interpretazione distorta” del suo operato, assicurando di “non voler lasciar passare nessuna bugia o tergiversazione” delle sue parole o azioni.

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