Telelavoro taglia CO2, con incentivi meno smog in città

Un giovane al lavoro da casa davanti un computer
Un giovane davanti un computer svolge un lavoro da casa. EPA/ERIK S. LESSER

ROMA.  – Lo smart working aiuta a tagliare ml’anidride carbonica nell’aria delle città e se l’Italia mfavorisse il telelavoro potrebbe risparmiare fino a 8,7 megatonnellate di Co2 equivalente all’anno, pari a 60 milioni di voli da Londra a Berlino.

A stimarlo è lo studio “Homeworking” di Carbon Trust (associazione non a scopo di lucro istituita nel 2001 per aiutare le Organizzazioni a ridurre il loro impatto ambientale) e commissionato dal Vodafone Institute for Society and Communication, il think-tank europeo del Gruppo Vodafone.

La ricerca – condotta in cinque Paesi europei (Repubblica Ceca, Germania, Italia, Spagna, Svezia) e nel Regno Unito – ha calcolato la quantità di carbonio risparmiato grazie al lavoro da remoto prima e durante la pandemia e ha elaborato una proiezione per il futuro, valutando pendolarismo ed emissioni degli uffici.

Lo studio suggerisce che nella corsa ad azzerare i gas serra al 2050 i governi, le imprese e le amministrazioni local dovrebbero favorire il telelavoro per accelerare la decarbonizzazione nei trasporti, nell’edilizia, nella fornitura di energia. Il pre-requisito è che si investa in infrastrutture digitali (senza lasciare nessuno indietro), mobilità elettrica, efficienza energetica e fonti rinnovabili.

La Germania, secondo lo studio, ha il maggior potenziale di risparmio annuale di carbonio (12MtCO2e), l’equivalente di oltre 80 milioni di voli di sola andata da Londra a Berlino, è stato calcolato. Poi c’è l’Italia e a seguire Gran Bretagna (4,1MtCO2e), Spagna (3,9), Svezia (0,25) e Repubblica Ceca (0,15).

La performance dell’Italia è la migliore fra i sei Paesi – mprima, durante e dopo il Covid – se si considera il risparmio mper telelavoratore individuale. Per ogni italiano che lavora da mcasa, lo studio calcola dal 2022 in poi un risparmio di oltre muna tonnellata (1.055 kg) di Co2e.

Lo studio stima anche che in mfuturo circa 8,23 milioni di posti di lavoro in Italia (36%) mpotranno essere da remoto e che le persone in media lavoreranno da casa circa due giorni alla settimana (1,9). Prima del Covid l’Italia con 1,6 era il Paese con meno giorni a settimana e mdurante la pandemia é rimasta in coda con 2,7 giorni.

Durante il mlockdown il numero di lavoratori da remoto in Italia è salito fino a 6,58 milioni (secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano) che si è tradotto in un risparmio di emissioni di carbonio di 1,861 chilogrammi di CO2e per ciascuno (+112% rispetto al periodo pre-Covid).

Dallo studio emerge infine che gli uffici incidono molto sulle emissioni di carbonio, e su questo fronte l’Italia é fanalino di coda per la scarsa efficienza energetica degli edifici e per sistemi di riscaldamento a gas. La Svezia, invece, ha poco da risparmiare avendo già standard elevati, dice lo studio nel raffronto fra i due Paesi.

(di Stefania De Francesco/ANSA).