In Russia il Covid rialza la testa, “poche vaccinazioni”

Passanti con mascherine nella Piazza Rossa di Mosca
Passanti con mascherine nella Piazza Rossa di Mosca. (Asianews)

MOSCA.  – Il coronavirus in Russia sta rialzando la testa. Il numero dei nuovi casi sta infatti salendo  oltre quota diecimila, non accadeva da marzo – e di conseguenza il macabro bollettino delle vittime (ben 399 in 24 ore). Il tutto stando ai dati ufficiali, naturalmente, ormai senza dubbio inferiori a quelli reali fotografati dalle statistiche sulla mortalità in eccesso.

L’andamento è in controtendenza rispetto ad altri Paesi del mondo e la spiegazione pare semplice: poche vaccinazioni, intolleranza alle regole base di prevenzione (mascherine e distanziamento) nonché il naturale andamento dell’epidemia, in ritardo di qualche mese rispetto all’Europa occidentale.

A intervenire – come spesso accade quando le cose vanno male – è stato il sindaco di Mosca, epicentro di ogni ondata nonché coordinatore della task-force federale contro il virus. Serghei Sobyanin ha dunque subito disposto il rafforzamento delle ispezioni per verificare il rispetto delle regole base nei luoghi pubblici (trasporti, bar, ristoranti, locali notturni e quant’altro).

La realtà però è che, con oltre 4 mila casi al giorno nella sola capitale, le raccomandazioni servono a poco. Sobyanin dunque ha annunciato l’apertura di nuovi ospedali Covid per far fronte all’emergenza (10 mila posti letto sono già occupati).

“Ma nessuno pensa a un nuovo lockdown”, ha assicurato. Resta il fatto che la prima nazione ad aver annunciato la registrazione di un vaccino contro il virus, l’ormai celebre Sputnik V già approvato in ben 66 Paesi del mondo, non riesce a far decollare la campagna vaccinale per sostanziale disinteresse della popolazione.

I russi continuano a non volerne sapere di vaccini. E le autorità, al di là degli appelli di Vladimir Putin (che pure esclude ogni tipo di obbligatorietà), non paiono impegnarsi più di tanto.

I numeri stessi delle vaccinazioni sono un mistero (il sito dedicato all’emergenza, molto solerte a indicare casi, morti e test, non tiene conto delle dosi somministrate) e le dichiarazioni sono spesso contraddittorie: Putin ha parlato di 22 milioni di vaccinati, ma poi si è scoperto che si trattava di dosi. Nel migliore dei casi in Russia, al momento, si può stimare circa 18 milioni di vaccinati, tra prima e seconda iniezione (su una popolazione di 146 milioni di persone). Pochi.

“L’immunità delle persone che sono guarite dal Covid-19 si sta esaurendo e le persone che non hanno avuto l’infezione sono lente a vaccinarsi: tutto ciò sta ritardando il raggiungimento dell’immunità di gregge”, ha commentato Natalia Pshenichnaya, studiosa e vicedirettrice del Rospotrebnadzor, l’autorità per la Salute russa.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA).

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