Da Amazon a Bbc, il web mondiale in tilt per un guasto

un programmatore al computer in una foto d'archivio.
un programmatore al computer in una foto d'archivio. (ANSA)

NEW YORK. – Un guasto tecnico manda in tilt il web mondiale. Per oltre 60 lunghissimi minuti molti siti di media e non – da Amazon alla Bbc, dal Financial Times al New York Times passando per il governo britannico e gli italiani Corriere della Sera, Repubblica e Gazzetta dello Sport – non sono risultati accessibili facendo temere il peggio, ovvero un cyber attacco su amplissima scala.

Invece lo stop è stato causato da un errore nei servizi di configurazione di Fastly, provider di servizi di cloud computing usati dalle aziende per migliorare la velocità e l’affidabilità delle loro pagine web.

Il blackout è scattato intorno alle ore 12, quando su molti siti sono iniziati ad apparire i laconici messaggi “Error 503 service unavailable” o “connection failure”. Proprio Fastly dopo i primi segnali di allarme sulla rete è uscita allo scoperto, ammettendo che lo stop era causato da un suo problema.

C’è voluta poco più di un’ora per dichiarare l’incidente chiuso: “Abbiamo identificato una configurazione di servizio che ha innescato problemi ai nostri point of presence a livello globale e l’abbiamo disinnescata. La nostra rete sta tornando online”, sono state le parole di Fastly, seguite dal lento normalizzarsi dei siti, alcuni dei quali hanno comunque continuano a sperimentare rallentamenti.

La società californiana fornisce quei servizi dietro le quinte della tecnologia di cui molti non sono a conoscenza ma che invece sono essenziali per il funzionamento di internet, come i cosiddetti Content Delivery Network che riducono la distanza fra il server e l’utente, accelerando la velocità con cui i siti vengono caricati. Il malfunzionamento è piombato su Fastly come una doccia fredda: nei suoi 10 anni di vita la società ha registrato un discreto successo, soprattutto nell’ultimo anno, risultando una delle beneficiarie della pandemia con milioni di persone costrette a casa e costantemente online.

I suoi ricavi nel 2020 sono infatti aumentati del 45% a 291 milioni di dollari per una capitalizzazione di mercato a Wall Street di 6 miliardi. Nonostante il blocco di un’ora, durante il quale il suo traffico è crollato del 75%, le azioni Fastly sono in rialzo in Borsa, dove guadagnano oltre il 6%.

Al momento non c’è alcuna indicazione sul fatto che i problemi di Fastly siano stati causati da un attacco hacker. Ma l’interruzione di un’ora mostra la vulnerabilità del web e, affermano gli analisti, i rischi di un mondo tutto e sempre online. “É sorprendente che un piccolo pezzo dell’immenso puzzle di internet sia in grado di causare uno stop di tale dimensioni”, ha commentato ad esempio Ben Wood, analista alla società di consulenza tecnologica CCS Insight.

“Da una parte internet è una piattaforma incredibilmente robusta, dall’altra questi occasionali blocchi mettono in evidenza la fragilità del suo tessuto e della sua struttura”, ha osservato Wood, definendo “stupefacente come molti siti di alto profilo siano stati colpiti da quello che metaforicamente è un interruttore. Questo è un esempio perfetto di come la società è divenuta completamente dipendente da una connettività sempre disponibile e a portata di mano”.

Per le aziende colpite dal blackout i costi di un tilt, anche se limitato ad un’ora, possono essere milionari in termini di ricavi pubblicitari e vendite perse per società piccole e grandi che si affidano all’infrastruttura vitale dei provider come Fastly. Non è comunque la prima volta che un problema CDN ferma la rete. Uno stop simile si è infatti avuto nel 2020 a causa di Cloudflare, un’altra società CDN. Ma i recenti attacchi hacker hanno spaventato talmente tanto che le decine di siti in panne hanno fatto temere una cyber aggressione senza precedenti in grado di lasciare il mondo off-line.

(di Serena Di Ronza/ANSA).