Vaccini anti-Covid: in migliaia in fila all’alba per Open Day a Bologna

Bologna: la fila in zona fieristica per la vaccinazione anti-Covid in Open Day.
Bologna: la fila in zona fieristica per la vaccinazione anti-Covid in Open Day. (ANSA)

BOLOGNA. – Un vero e proprio ‘assalto’ alla Fiera di Bologna per il primo Open Day vaccinale in Emilia-Romagna. Un assalto che non ha mancato di sollevare attimi di tensione, spinto l’Ausl felsinea a aumentare – in corso d’opera – il numero delle somministrazioni del vaccino Johnson&Johnson, passando dalle originarie 1.200 a 2.400 e poi a 3.000 e dato il là a commenti critici, ‘parati’ dal sindaco del capoluogo emiliano, Virginio Merola che non ha esitato a scusarsi “per i disagi”.

La giornata del vaccino senza prenotazioni e senza fasce d’età, è cominciata molto presto con un consistente afflusso – iniziato già prima della mezzanotte – cresciuto di ora in ora con migliaia di persone in coda. Soprattutto giovani che si sono recati all’hub bolognese nella notte per poter essere vaccinati.

Intorno alla mezzanotte erano già una quarantina le persone giunte in fiera: i primi ad arrivare hanno scritto il loro nome su un foglio creando una lista per rendere la fila la più ordinata possibile. Cosa che, con il passare dei minuti e l’afflusso sempre più consistente di centinaia di ‘vaccinandi’ non ha evitato il sorgere di alcune tensioni tra le persone in coda – divenuta lunghissima e giunta fino a via Stalingrado a centinaia di metri dall’ingresso della Fiera con oltre 2.000 candidati incolonnati e in crescita esponenziale alle prime luci dell’alba fino a toccare numeri ancora più dilatati – e con il personale dell’Ausl.

Poco dopo le 8 – ora fissata per l’apertura dell’hub vaccinale – l’arrivo di alcuni agenti delle forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia Locale e il transennamento di porzioni del percorso verso la fiera ha determinato uno scorrimento più ordinato.

Quella di oggi alla fiera “era la prima esperienza” di ‘Open Day’ in regione, ha osservato il direttore generale dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon, “pubblicizzata da ieri sera immaginando che la gente non circolasse durante le ore del coprifuoco e si presentasse qui dopo le 5 del mattino. C’è stata una affluenza sicuramente straordinaria. Noi avevamo previsto 1.200 somministrazioni ma grazie alla disponibilità di persone volontarie dell’azienda, tra queste anche un primario, che sono venuti a implementare la nostra dotazione di personale vaccinatore siamo riusciti a garantire fino a 3.000 vaccinazioni”.

Numeri ‘record’ che non evitano, però, di sollevare critiche sulla gestione della giornata da parte di esponenti politici del centrodestra come il senatore Enrico Aimi, coordinatore regionale di Forza Italia Emilia-Romagna secondo cui le lunghe file “mostrano una “Bologna capitale del caos” tanto che il caso finirà “sul tavolo del Ministro Speranza” o Valentina Castaldini consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia Emilia-Romagna, anche lei in fila per la vaccinazione nel quartiere fieristico.

Questa “situazione – ha argomentato – “io da quarantenne e politica emiliano-romagnola non posso accettarla. Non posso concepire la non organizzazione per un giorno così importante”. Uscite parate, dal sindaco di Bologna, Virginio Merola. “L’Ausl – ha chiosato – ha lavorato in perfetta buona fede per dare un servizio in più. Stavolta ha sottovalutato la capacità di aggregazione che hanno queste iniziative, rimedierà. Mi scuso io per i disagi. Detto questo, vedrete che la prossima volta faremo meglio: l’importante è sapere che fino ad ora hanno lavorato bene e un errore ci sta”.

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