BRUXELLES. – Russia e Cina, ma anche Bielorussia, Ucraina e Balcani. E sulla sponda Mediterranea: Libia, e Sahel. Fino al Medio Oriente con Israele e Palestina, Yemen e Afghanistan, passando per la Turchia. Il rilancio dell’agenda transatlantica nel post Covid riserva un corposo capitolo alla politica estera.
Se ne discuterà al vértice bilaterale Ue-Usa nel pomeriggio del 15 giugno, quando Charles Michel e Ursula Von der Leyen accoglieranno Joe Biden, fresco di summit Nato, nei palazzi delle istituzioni europee. Ad inquadrare l’incontro è la prima stesura della bozza della dichiarazione finale congiunta, preparata dagli europei ed ora all’attenzione di Washington, di cui l’ANSA ha preso visione.
Delle quattro pagine, che vanno dalla lotta al Covid alla crescita green al rafforzamento del commercio, la política estera, ovvero la “costruzione di un mondo più democratico, pacifico e sicuro”, occupa dieci paragrafi. Alla Russia sono dedicate cinque righe e mezzo, vale a dire lo spazio più ampio, e le parole più nette e forti del documento.
Ue e Usa sono “uniti” nell’approccio “basato sui principi” nei confronti di Mosca. “Risponderemo – si legge – in modo deciso al suo schema di comportamenti negativi e attività maligne”, che “debe rivedere, per evitare un ulteriore deterioramento delle relazioni”.
E ancora: “Sollecitiamo la Russia a cessare la sua costante repressione della società civile, dell’opposizione e dei media indipendenti”. Ma si lasciano comunque “aperti i canali di comunicazione e le possibilità di collaborazione mselettiva in aree di interesse comune”.
Sempre legato alla Russia, seppur indirettamente, è il “sostegno” di Ue e Usa “alla sovranità, indipendenza e integrità territoriale” di Ucraina, Georgia e Moldavia. Alla Bielorussia è stato riservato invece uno spazio, da riempire in base agli ultimi sviluppi.
Sulla Cina il linguaggio è più sfumato. “Avremo una consultazione e una collaborazione stretta sull’intera gamma di sfide e opportunità nel quadro dei rispettivi analoghi approcci” a più facce. Anche in questo caso resta però spazio per inserire i risultati del primo incontro del dialogo Ue-Usa sulla Cina.
E mentre viene “ulteriormente rafforzato l’impegno” per i Balcani, i due partner “uniscono gli sforzi per un Nord Africa ed un Medio Oriente stabili e sicuri”, concordando “sulla necessità” ndi una “soluzione a due Stati” per Israele e Palestina, puntando inoltre ad “una relazione di collaborazione recíprocamente vantaggiosa con una Turchia democratica”.
Viene poi “riaffermato l’impegno a sostenere la Libia sulla strada della pace”, ma anche il “supporto” all’Afghanistan, con un’attenzione ai diritti umani, in particolare delle donne. Per l’accordo sul nucleare iraniano si attende invece il risultato dei negoziati di Vienna.
“La nostra relazione strategica è la principale e la più stretta al mondo – si spiega -. Riconoscendo che siamo più efficaci quando affrontiamo insieme le sfide, ci impegniamo a rivitalizzare e a rafforzare la nostra partnership attraverso un’agenda transatlantica congiunta per l’era post-pandemica”.
(di Patrizia Antonini/ANSA).