Cent’anni dopo, “Treno della memoria” rifarà il viaggio del Milite Ignoto

In una foto d'archivio le Frecce Tricolori sfrecciano sull'Altare della Patria, dove giacciono le spoglie del Milite Ignoto.

ROMA. – Il Milite è Ignoto. Ma dopo un secolo anche la sua storia è poco nota, soprattutto alle giovani generazioni. Così, nel centenario della tumulazione all’Altare della Patria della salma simbolo di tutti i i caduti di guerra italiani, un ‘Treno della memoria’ ripercorrerà – tra il 29 ottobre ed il 2 novembre prossimi – il viaggio del convoglio speciale che nel 1921 portò da Aquileia a Roma le spoglie prescelte di un militare senza nome vittima della Grande Guerra.

Fu uno degli eventi unificanti della Nazione, con oltre un milione di persone che accorsero a salutare il feretro lungo le 120 tappe del treno. “Quest’anno – ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, alla presentazione dell’iniziativa svoltasi proprio al Vittoriano – rivivremo senza alcuna retorica quel momento importante della nostra storia in cui il Paese si ritrovò unito. Abbiamo bisogno di riconnettere i fili dopo l’esperienza drammatica della pandemia. L’auspicio è che il cammino del Treno sia condiviso da tanti italiani come avvenne cento anni fa”.

Dopo la vittoria nel conflitto del ’15-’18, il ministero della Guerra diede incarico ad un’apposita Commissione di scegliere una salma non identificabile tra quelle sepolte nelle zone del fronte: da Rovereto alle Dolomiti, da Grappa al Cadore.

Inizialmente undici vennero selezionate e trasportate nella basilica di Aquileia. Qui una donna di Trieste, Maria Bergamas, venne chiamata – in rappresentanza di tutte le madri che avevano perso un figlio nella Grande Guerra – a scegliere quella che sarebbe stata portata a Roma.

Maria era la madre di Antonio, volontario irredentista di Gradisca d’Isonzo che aveva disertato dall’esercito austroungarico e si era unito volontario nelle fila italiane durante la seconda Guerra Mondiale, morto poi in combattimento sul Carso senza che il suo corpo fosse mai ritrovato.

Durante la presentazione l’attrice Sonia Bergamasco ha letto alcuni passi della lettera d’addio che il giovane Tonino, come si firma – evidentemente presago della sua sorte – aveva scritto alla madre. “Quando tu riceverai questa mia – si legge – io non sarò più. Forse tu non comprenderai questo, non potrai capire come non essendo io costretto sia andato a morire sui campi di battaglia. Perdonami dell’immenso dolore ch’io ti reco e di quello ch’io reco al padre mio e a mia sorella, ma credilo mi riesce le mille volte più dolce il morire in faccia al mio paese natale, al mare nostro, per la patria mia naturale, che il morire laggiù nei campi ghiacciati della Galizia o in quelli sassosi della Serbia, per una patria che non era la mia e che io odiavo”.

Grazia Riccio Bergamas, pronipote di Maria, ha un vago ricordo della bisnonna, morta nel 1953 quando lei aveva soltanto 2 anni. “A casa – racconta – si parlava poco di questa vicenda. Penso perché era stato un dolore talmente grande, devastante. E credo che oggi occorra tornare a quei principi, senza nessuna colorazione politica”.

Il Treno della memoria, con la cerimonia solenne del 4 novembre, giornata dell’Unità nazionale, sarà l’evento culminante di una serie di iniziative programmate per celebrare il centenario del Milite Ignoto: tra il 16 ed il 19 giugno un mezzo militare con logo del centenario parteciperà alla corsa automobilistica ‘1000 miglia’; sarà quindi coniata una moneta di 5 euro; non mancherà un francobollo ed un concorso nazionale per le scuole, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione.

Il 4 novembre, infine, su Rai 3 andrà in onda il docu-film ‘La scelta di Maria’ sulla storia di Bergamas. E, sempre in tema di celebrazioni, domani è il giorno della Festa della Repubblica, giunta al 75/o anniversario. Niente tradizionale parata militare ai Fori Imperiali con bagno di folla, a causa del Covid.

Alle 10 però, il capo dello Stato Sergio Mattarella – per l’ultima volta nel suo mandato – deporrà come sempre una corona di alloro al Sacello del Milite Ignoto mentre per due volte le Frecce Tricolori sorvoleranno il Vittoriano. Alla fine, si torna sempre lì: al monumento che custodisce i resti di un soldato italiano, scelto da Maria Bergamas.

(di Massimo Nesticò/ANSA)

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