Coronavirus in Italia: calano ricoveri e intensive, ma tanti fragili aspettano il vaccino

Operatore sanitario dell'ospedale San Filippo Neri nel reparto Covid.
Operatore sanitario dell'ospedale San Filippo Neri nel reparto Covid. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Ci è voluto un mese e mezzo dal picco del 6 aprile per scendere dall’impennata di contagi e conseguenti ricoveri causati dal SarS-CoV2. La campagna vaccinale sta facendo la sua parte e i numeri, anche se altalenanti nelle singole giornate, sono in discesa.

Nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute, sono 4.147 i positivi al test. Ieri erano stati 3.937. Le vittime sono 171 rispetto alle 121 di ieri.

A descrivere l’andamento dell’epidemia, il nuovo monitoraggio della Fondazione indipendente Gimbe che indica come in 50 giorni siano praticamente crollati i ricoveri in area non critica e in terapia intensiva. Dal 6 aprile, i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 8.557 (-70,8%) e quelli nelle intensive sono passati da 3.743 a 1.323 (-64,7%).

A questi dati si aggiungono quelli di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, secondo cui la percentuale di posti letto nelle terapie intensive degli ospedali italiani occupati da pazienti Covid, aggiornata al 26 maggio, è pari al 14%, ossia -1% rispetto al giorno prima. Mentre è al 13% la percentuale di posti occupati in area non critica, e anche in questo caso si registra un -1% sulle 24 ore precedenti.

Per quanto riguarda le singole regioni, solo in Toscana si registra un valore alto, con il 24% di occupazione dei posti in terapia intensiva. Il dato più basso è stato rilevato nella provincia autonoma di Bolzano con il 4%, e tra le regioni il Friuli e il Veneto al 6%.

Numeri decisamente incoraggianti se si pensa che la cosiddetta soglia di rischio indicata dal Ministero della Salute è del 30% per le intensive e del 40% per le aree ospedaliere non critiche. “E’ merito dell’effetto delle coperture vaccinali nelle classi di età più avanzate, quella delle persone in isolamento domiciliare, in media più giovani, cala più lentamente”, precisa Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe.

In particolare, confrontando i dati della settimana 19-25 maggio con quelli della precedente, si registra un’ulteriore diminuzione di nuovi casi (30.867 rispetto 43.795 pari a -29,5%) e decessi (1.004 vs 1.215 pari a -17,4%).

Ad oggi i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid sono 1.206 , in calo di 72 rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono stati 38 (ieri erano stati 39). Sono invece 7.707 i pazienti ricoverati con sintomi nei reparti ordinari, 411 in meno nelle ultime 24 ore. Il tasso di positività è dell’1,7 %, in lieve aumento rispetto all’1,5% di ieri.

Al momento resta però la questione di circa 3,7 milioni di persone con più di 60 anni e ad elevato rischio di ospedalizzazione che sono ancora senza copertura vaccinale. In particolare, rispetto alle forniture, al 26 maggio risultano consegnate 33.618.267 dosi, pari al 44,1% di quelle previste per il primo semestre 2021.

“Negli ultimi venti giorni – spiega Cartabellotta – le consegne si sono attestate su valori inferiori a 3 milioni di dosi a settimana: considerato che mancano 5 settimane al termine del secondo trimestre, per rispettare le forniture previste dal Piano vaccinale, entro fine giugno mancano ancora 42,6 milioni di dosi”.

E’ “irrealistico disporre di tutte le dosi previste. Pesano le consegne irregolari di AstraZeneca, le pochissime dosi di J&J che ha annunciato ulteriori ritardi”. “Anche con i numeri della pandemia in calo, occorrerà continuare a lungo il monitoraggio del virus e sarà cruciale sorvegliare gli asintomatici”, commenta Giuseppe Arbia, professore di Statistica economica all’Università Cattolica di Roma e curatore del sito COVSTAT sull’andamento pandemico da Covid-19.

Che avverte: “L’emergenza socio-economica sembra davvero finalmente sulla via della conclusione, ma quella sanitaria continuerà a preoccuparci ancora per diversi mesi”.

(di Silvana Logozzo/ANSA)

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