Ruby ter: il processo si ferma per tutti gli imputati per quattro mesi

Silvio Berlusconi in una foto d'archivio all'uscita dell'ospedale San Raffaele.
Silvio Berlusconi in una foto d'archivio all'uscita dell'ospedale San Raffaele. ANSA/Andrea Fasani

MILANO. – Un lungo rinvio di quasi quattro mesi, con quattro udienze saltate, per tutti gli imputati, Silvio Berlusconi compreso. Nessuno stralcio nemmeno temporaneo della sua posizione e la nuova verifica rimandata all’udienza dell’8 settembre, quando si vedrà se il processo milanese sul caso Ruby ter, negli ultimi mesi più volte bloccato da legittimi impedimenti per le gravi condizioni di salute dell’ex premier, potrà proseguire e come.

Non è bastato al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e al pm Luca Gaglio chiedere di separare, almeno per “cinque o sei mesi”, l’imputato Berlusconi e andare avanti per gli altri 28, tra cui le molte ‘olgettine’ accusate di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari perché sarebbero state, per l’accusa, stipendiate per mantenere la versione delle “cene eleganti” sulle serate del ‘bunga-bunga’.

Il collegio, presieduto da Marco Tremolada, ha detto no perché, come hanno osservato quasi tutte le difese, salvo quella del leader di Fi, il dibattimento deve avere una “trattazione unitaria”. Dopo l’ordinanza e prima che finisse l’udienza nella maxi aula della Fiera, il pm Siciliano ha anticipato una richiesta di accertamento che potrebbe presentare a settembre se Berlusconi, in degenza nella sua villa dopo l’ultimo ricovero al San Raffaele per problemi cardiaci che si sono acuiti dopo l’infezione da Covid dello scorso autunno, non si sarà ancora ristabilito.

“Le pluripatologie fisiche non hanno possibilità di recupero – ha detto in modo netto Siciliano, dopo aver letto l’ultima consulenza medica di tre giorni fa depositata dal legale dell’ex presidente del Consiglio, l’avvocato Federico Cecconi – perché sono cronicizzate, così come ci sono state descritte. Le patologie, faccio presente che delle tre espresse una è psicologica e l’altra è psichiatrica-neurologica, danno un quadro che merita attenzione”.

E ha aggiunto: “Mi chiedo se non si debba valutare sin d’ora una perizia sulla capacità dell’imputato di partecipare al dibattimento”. Tema rimandato a settembre, così come la possibilità che si possa tornare a parlare di stralcio della posizione del Cavaliere. Separazione che la difesa ha ottenuto nei due filoni processuali sul Ruby ter pendenti a Siena e Roma.

Il giudice Tremolada si è detto “ottimista” sul fatto che il processo possa riprendere tra quattro mesi. “Il parere medico – ha chiarito Cecconi – conferma ancor più il persistere delle condizioni di salute severe del dottor Berlusconi, segnalando una prognosi di non breve durata”.

E’ un impedimento “non inferiore ai 90 giorni”, hanno scritto nell’ordinanza i giudici, per i quali non sarebbe utile ‘duplicare’ l’impiego di “risorse”, ossia dover rifare attività d’aula nel caso in cui la posizione dell’ex premier, dopo uno stralcio, venisse riunita alle altre.

Le difese avevano fatto presente che questo non è un processo che si può celebrare sganciando il presunto corruttore dai presunti corrotti, senza violare il diritto di difesa. E il collegio ha evidenziato pure che si è arrivati, malgrado le lungaggini del dibattimento dovuti ai molti stop, ad una fase di “avanzato stadio dell’istruttoria”.

Mancano due testi dell’accusa da sentire, tra cui il ragioniere di fiducia di Berlusconi, Giuseppe Spinelli. Poi, esame degli imputati e testi delle difese. La prescrizione resterà bloccata, anche se le presunte false testimonianze sono già in pratica prescritte e resta in piedi la corruzione.

(di Igor Greganti/ANSA)

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