Covid e meno contante dimezzano rapine in banca

Prelievo di contanti in uno sportello automatico di banca. (amazon.com)

ROMA.  – Il lockdown a causa del Covid, il sempre minor ricorso al contante e le misure messe in campo hanno più che dimezzato, nel 2020, le rapine in banca, accelerando il trend positivo in corso da dieci anni nel nostro paese.

I “colpi” in banca sono stati così lo scorso anno 119 contro i 272 dell’anno precedente allineandosi al generale calo dei reati sottolineato dalle forze dell’ordine nelle scorse settimane. Rispetto al 2007, anno in cui è stato registrato un picco con oltre 3 mila casi, il calo dei reati raggiunge il 96%.

Non a caso le filiali bancarie di oggi non sono più come quelle di allora, dotate di molti sistemi di sicurezza ‘passivi’ (metal detector, porte blindate) e servizi di guardie giurate. Ora le filiali che restano, visto che le reti si sono ridotte tantissimo, assomigliano sempre di più a normali uffici o “salotti” dove accogliere i clienti.

La pandemia ha accelerato il sempre maggior ricorso dei clienti alla tecnologia (dal pc o dallo smartphone) che rende meno necessarie le visite fisiche in banca per controllare il conto o disporre un bonifico e anche la visione di documenti o l’apposizione di firme può essere oramai disposta da remoto.

Più home banking e più pagamenti con carte negli esercizi hanno fatto diminuire il contante che circola e che viene depositato nelle filiali (specie dai clienti titolari di attività commerciale che li depositavano durante la giornata), diminuendo il “bottino” potenziale e rendendo meno appetibile la rapina.   Non a caso negli scorsi anni le banche hanno lamentato il “costo” del contante nel nostro paese in termini di sicurezza, trasporto e tutela del personale.

Il calo delle rapine, ha rilevato l’indagine, ha caratterizzato praticamente tutto il territorio nazionale. Le rapine si sono più che dimezzate in quasi tutte le regioni ed anche nelle maggiori province come Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Bari e Firenze.

Da notare poi come nel 2020 si siano verificati anche 419 attacchi agli ATM, pari ad un calo del 17% rispetto all’anno precedente e del 47% rispetto al 2016, anno in cui è stato raggiunto un picco di 798 episodi. Il calo degli episodi ha caratterizzato complessivamente 10 regioni tra cui il Veneto (-55%), la Campania (-24%) e la Lombardia (-16%).

Gli attacchi sono stati effettuati prevalentemente tramite l’utilizzo di gas e/o esplosivi (65% dei casi). Il 2020 è stato caratterizzato anche da un decremento delle altre tipologie di furto (in particolar modo attacchi ai sistemi di gestione del contante utilizzati dai cassieri e tentativi di ingresso notturno in filiale) che sono stati complessivamente 138, pari al 57% in meno rispetto ai casi registrati nel 2019.

di Andrea D’Ortenzio/ANSA).

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