Vaccini anti-Covid: il 16% degli italiani con due dosi, sopra media Ue

L'hub vaccinazioni allestito nei locali della Fiera di Brescia,
L'hub vaccinazioni allestito nei locali della Fiera di Brescia, 29 Aprile 2021. ANSA/ FILIPPO VENEZIA

ROMA. – Se confrontata con quella degli altri grandi paesi europei la campagna vaccinale italiana contro il Covid sta andando bene, e se si guarda alla percentuale di persone che hanno completato l’iter è seconda nel continente solo alla Spagna, rimanendo sempre ben al di sopra della media europea.

Lo affermano i dati del sito Our World In Data dell’università di Oxford, che ha appena pubblicato il proprio dataset sulla rivista Nature Human Behaviour. Secondo i dati del sito, aggiornati al 22 maggio, in Europa il 13,1% della popolazione ha completato il ciclo, mentre in Italia sono il 15,75% e in Spagna il 16,8%, con Francia (14,2%) e Germania (13,1%) a seguire.

Se si guarda invece alle persone che hanno ricevuto almeno una dose è la Germania che guida la ‘classifica’ europea, con il 39,1%, mentre l’Italia ha il 33,5%, preceduta anche da Belgio e Spagna, e l’Europa è al 28%.

“Il nostro dataset utilizza dati da fonti ufficiali di tutto il mondo – sottolineano i ricercatori nell’articolo su Nature – ed è usato largamente da giornalisti, policy makers, ricercatori e dal pubblico. L’Oms lo ha utilizzato per sottolineare le disuguaglianze nell’accesso globale ai vaccini”.

A livello planetario i grafici mostrano le grandi differenze nel tasso di vaccinazioni già sottolineate dall’Oms, con Israele, Gran Bretagna e Usa che sono molto più avanti degli altri paesi occidentali e molto sopra il 50% della popolazione coperta, e con Brasile e India, che sono tra i più colpiti dalla pandemia, che invece arrancano con rispettivamente il 18% e il 10% della popolazione che ha avuto almeno una dose, mentre molti paesi africani che non ne hanno somministrata neppure una.

“Questa risorsa, insistono gli estensori del sito, che viene aggiornato quotidianamente – può aiutare a capire il tasso delle vaccinazioni ‘reali’ e di quelle potenziali, le interazioni con gli effetti di altre misure non farmacologiche, e il potenziale impatto delle campagne su parametri della pandemia come trasmissione, morbidità e mortalità, oltre a sottolineare le disuguaglianze nell’accesso alle dosi”.

Le differenze nell’accesso sono palesi anche se si guarda ai dati per continente, con il mondo che naviga intorno al 10% di vaccinati. Nord America e Unione Europea sono molto vicini nelle coperture, il Sud America è appena sopra la media mondiale con il 15%, l’Asia è ferma al 5% di persone che ha avuto almeno una dose mentre Africa e Oceania sono praticamente allo 0%.