Golf: storico Mickelson, a 50 anni vince PGA Championship

Phil Mickelson alza la coppa del PGA Championship.
Phil Mickelson alza la coppa del PGA Championship. (Archivio ANSA)

ROMA. – Un’impresa storica, tra le più grandi di sempre nel golf. Nel South Carolina Phil Mickelson con un totale di 282 (70 69 70 73, -6) colpi ha conquistato la 103/a edizione del PGA Championship diventando a 50 anni, 11 mesi e 7 giorni il più anziano vincitore di un torneo del Grande Slam.

Il californiano ha superato il precedente primato di Julius Boros, re del PGA Championship nel 1968 a 48 anni, 4 mesi e 18 giorni.

A Kiawah Island, contro ogni pronostico e dopo un torneo che lo ha visto protagonista dall’inizio alla fine, il mancino di San Diego ha superato la concorrenza di altri due campioni Major: Brooks Koepka (campione del PGA Championship nel 2018 e nel 2019) e Louis Oosthuizen, entrambi 2/i con 270 (-4).

“É un msuccesso fantastico, non penso di aver mai provato nulla di simile. Credevo e speravo che tutto potesse essere possibile. Spero di essere fonte d’ispirazione per molti, di sacrifici ne ho fatti tanti ma n’è valsa davvero la pena. Adoro questo sport e amo competere con giocatori così forti” le parole di Mickelson al termine del torneo.

A festeggiare il suo capolavoro oltre 10.000 spettatori, assiepati alla buca 18 dell’Ocean Course (par 72), un campo che non ha lasciato scampo neanche a Dustin Johnson e Justin Thomas – rispettivamente numero 1 e due al mondo, entrambi out al taglio – e che ha celebrato l’exploit di “Lefty”.

Da Tiger Woods a Jack Nicklaus, da Gary Player a John Daly, da Thomas a Koepka, il mondo del golf ha esaltato la vittoria di Mickelson. “Vederti vincere a 50 anni è davvero stimolante. Congratulazioni” i complimenti su Twitter di Tiger Woods, il grande assente del torneo.  “Sei un formidabile ambasciatore di questo sport, un campione senza tempo” l’elogio di Player.

Quello del mondo del golf è un tributo globale a uno dei suoi più grandi interpreti che, 30 anni, 4 mesi e 10 giorni dopo il primo titolo sul PGA Tour al Northern Telecom Open (nel 1991, da dilettante) ha festeggiato una delle sue vittorie più importanti. Per il californiano è il sesto titolo in un Major, il secondo nel PGA Championship (già conquistato nel 2005) e il 45/o sul massimo circuito americano dove ora è all’ottavo posto, nella classifica di tutti i tempi, per trofei conquistati.

Mickelson è adesso anche il quarto golfista ad essere riuscito a imporsi sul PGA Tour in quattro decenni diversi: prima di lui ce l’hanno fatta solo Sam Snead, Raymond Floyd e Davis Love III.

Bottino pieno per il player di San Diego che passa dalla 115/a alla 32/a posizione nel ranking mondiale e dalla 168/a alla 45/a nella FedEx Cup. Il successo gli ha fruttato anche 2.160.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 12.000.000. E adesso Mickelson – con il PGA Tour chiamato a fare di tutto per convincerlo a continuare a giocare sul circuito nonostante le avance della Super Golf League – sogna di coronare il Grande Slam per rendere unica la sua carriera.

La USGA solo dieci giorni fa gli ha concesso una esenzione speciale per giocare lo US Open nella sua città, San Diego, dal 17 al 20 giugno (proprio dopo aver celebrato il suo 51esimo compleanno, il 16 giugno).

Mickelson (che ha vinto il Masters tre volte, nel 2004, 2006 e 2010, trionfando poi al PGA Championship nel 2005 e nel 2021, e conquistando l’Open Championship nel 2013) sogna l’impresa per raggiungere nel mito Woods, Nicklaus, Player, Ben Hogan e Gene Sarazen. Intanto si gode il nuovo trionfo al PGA Championship, tra le più grandi imprese nella storia del golf.

Che può essere paragonata a quella firmata da Woods – avversario storico e amico di lunga data di Mickelson – nel 2019 ad Augusta (Usa) nel The Masters.

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