Inter è gran festa scudetto: gol e tifosi

Inter, è festa Scudetto. ANSA / MATTEO BAZZI

ROMA. – La coppa dello scudetto alzata al cielo, i tifosi dentro e fuori San Siro, una goleada all’Udinese (5-1) per chiudere la stagione con la più classica ciliegina sulla torta tricolore. E poi le lacrime dei giocatori, i bambini in campo, l’entusiasmo di tutto il mondo nerazzurro.

Il Meazza si trasforma nel palcoscenico ideale per la festa dell’Inter, che celebra il suo 19/o scudetto con una giornata in cui esplode la gioia di un popolo tornato a vincere in campionato dopo più di dieci anni. “Il giusto finale di un’annata straordinaria”, nelle parole del tecnico nerazzurro Antonio Conte, che aspetta di capire il suo futuro nei prossimi giorni ma intanto si gode la festa di una tifoseria che non aspettava altro dall’anno del Triplete, ultima annata di successi interisti.

Una giornata iniziata già intorno alle 9, quando i primi tifosi hanno iniziato a ritrovarsi fuori da San Siro, nella zona dietro la Curva Nord. Cori, fumogeni e bandiere hanno colorato a poco a poco sempre di più di nerazzurro il piazzale davanti al Meazza, con circa 5mila supporter che hanno riempito la zona che la Prefettura aveva indicato, mentre un dirigibile della tifoseria organizzata volava sopra le teste dei fan.

Una gioia che è letteralmente esplosa al passaggio del pullman della squadra, passato tra due ali di folla festanti con la polizia schierata lungo la strada (non senza qualche momento di tensione) per cercare di evitare che i tifosi si avvicinassero troppo al pullman al cui interno Hakimi, Bastoni, Lautaro, Skriniar e Padelli, tra gli altri, erano in prima fila per festeggiare-.

La partita con l’Udinese si è trasformata, così, solo nella ciliegina della domenica, con una manita in una gara in cui non c’è mai stata sfida: in rete Young, Eriksen, Lautaro, Perisic e Lukaku, mentre Pereyra ha siglato la rete della bandiera per i friulani.

Poi, dopo il triplice fischio, è arrivato il momento della coppa (consegnata al capitano Samir Handanovic dal presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino e dal sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali) e della festa dei giocatori nerazzurri in campo con le famiglie, tra i tanti bambini in campo e anche la rete di una delle porte tagliata come ricordo.

Ma c’è stata anche la commozione di Romelu Lukaku, che si è inizialmente separato dal gruppo, in lacrime, dopo aver alzato al cielo il trofeo dello scudetto.”Oggi non volevo piangere ma l’emozione è stata troppo forte. Ho pensato ai miei nonni, quando mio nonno è morto nel 2005 gli ho fatto una promessa che avrei vinto qualcosa e oggi ci sono riuscito, sono veramente contento”, ha raccontato a Dazn.

Prima di andare ad affacciarsi, insieme ai compagni, da una delle torre di San Siro mostrando la coppa dello scudetto, alzata dal capitano Samir Handanovic, alle diverse migliaia di tifosi che attendevano fuori dallo stadio. Cori, qualche sfottò a Milan e Juventus, i baci a una maglia nerazzurra: la festa interista si conclude così, con la tifoseria che a poco a poco lascia la zona di San Siro, mentre per le vie della città continua a sentirsi il coro ‘i campioni d’Italia siamo noi’.

(di Matteo Spaziante/ANSA)

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