Crolla l’arco di Darwin, tesoro naturale delle Galapagos

L'arco di Darwin nelle Galapagos, dopo il crollo della parte superiore per efetto dell'erosione natu
L'arco di Darwin nelle Galapagos, dopo il crollo della parte superiore per efetto dell'erosione naturale. (Ansalatina)

ROMA.  – Il paesaggio è “brutalmente cambiato”. I media ecuadoriani descrivono così il disastro naturale che ha deturpato le Galapagos: l’arco di Darwin, formazione rocciosa tra i migliori siti di immersione al mondo, è crollato, si ritiene a causa dell’erosione.

La corsa alle donazioni è già partita e Leonardo DiCaprio, star di Hollywood e della difesa dell’ambiente, offrirà oltre 40 milioni di dollari per tutelare la biodiversità di tutto l’arcipelago, paradiso di natura incontaminata.

Il ministero dell’ambiente dell’Ecuador ha pubblicato su Fb la foto di ciò che resta di questo ponte naturale. Ceduto, secondo le autorità, a causa dell’erosione, anche se per il quotidiano El Universo il processo potrebbe essere stato accelerato anche dai “continui movimenti sismici” che interessano l’arcipelago.

L’arco di Darwin si trova a nord delle Galapagos, a meno di un chilometro dall’omonima isola: un vulcano spento che si sarebbe formato sul fondo dell’Oceano Pacifico da 400.000 a 1,6 milioni di anni fa. I due siti devono il loro nome al naturalista inglese che ideò la sua teoria dell’evoluzione anche ammirando l’unicità della flora e della fauna dell’arcipelago.

La biodiversità che caratterizza le Galapagos, patrimonio dell’Unesco in pieno Pacifico, a 900 km dall’Ecuador, attira ogni anno visitatori da tutto il mondo. Tuttavia l’impatto umano dell’ecoturismo ha un costo, che rischia di essere elevato.

Tanto che quest’anno un gruppo di scienziati della conservazione è corso ai ripari creando l’associazione “Re: wild”, insieme con il Parco Nazionale delle Galapagos e le comunità locali.

L’obiettivo è proteggere specie a rischio di estinzione, ricostruendo l’ecosistema.

Tra i fondatori di ‘Re: wild’ c’è anche Leonardo DiCaprio, che ha promesso 43 milioni di dollari per finanziare il progetto, che prevede tra le altre cose la tutela dell’isola Floreana, che ospita 54 specie in via di estinzione, tra cui l’iguana rosa.

E la reintroduzione di 13 specie già estinte localmente, come il tordo beffeggiatore, noto per la capacità di imitare il canto di altri uccelli. Il primo descritto proprio da Darwin.

“In tutto il mondo – ha ricordato l’attore americano – la natura selvaggia è in declino. Ne abbiamo rovinato tre quarti portando più di un milione di specie sull’orlo dell’estinzione. Più della metà delle restanti aree selvagge della Terra potrebbero scomparire nei prossimi decenni se non agiamo in modo deciso”.

Per DiCaprio, che è attivo in diverse campagne per la salvaguardia dell’ambiente, il prossimo obiettivo è proteggere questo tesoro del Pacifico: “Gli eroi ambientali di cui il pianeta ha bisogno sono già qui. Ora dobbiamo tutti raccogliere la sfida e unirci a loro”.

Di questo team di “eroi” fa parte Paula Castano, veterinaria della fauna selvatica e specialista nel suo recupero. Secondo cui la coesistenza tra uomo e natura  è possibile. “Non stiamo cercando di rimuovere gli esseri umani da questo ambiente. Stiamo cercando di lavorare tutti insieme per ricostruire questi ecosistemi e supportare anche la comunità. Per continuare a prosperare insieme alla natura”, ha sottolineato.

(di Luca Mirone/ANSA).