Dopo il Covid, l’India travolta da un maxi ciclone

Soccorritori sgomberano erano una strada in Goa, India, dopo il passo del ciclone Tauktae, India
Soccorritori sgomberano erano una strada in Goa, India, dopo il passo del ciclone Tauktae, India. EPA/NATIONAL DISASTER RESPONSE FORCE /

NEW DELHI. – Piogge torrenziali, allagamenti, tetti e pali dell’elettricità divelti, centinaia di migliaia di sfollati. A infierire su un Paese in ginocchio per la devastante seconda ondata di Covid si è scatenata sul Mar Arabico, la furia del ciclone Tauktae, definito dal Dipartimento Meteorologico indiano “molto severo”, ovvero di portata analoga a quella di un uragano di 3° grado nell’Atlantico o nel Pacifico.

La preoccupazione sale anche perché,  sempre secondo il Dipartimento di Meteorologia, Tauktae, con i venti che corrono a oltre 160 km orari, potrebbe rivelarsi il peggior ciclone degli ultimi 30 anni sul Paese. Dopo avere toccato nel weekend Goa e il Kartataka, dove ha fatto almeno 8 vittime, Tauktae ha infierito su Mumbai, spazzando Bandra e altri quartieri vicini alla costa, privandoli di elettricità per quasi tutta la giornata.

Fermo l’aeroporto Chhatrapati Shivaji Maharaj, paralizzati la metropolitana e i treni della rete ferroviaria che continuano a viaggiare nella capitale economica del paese anche in tempi di lockdown.

Tauktae corre in direzione nord-est e raggiungerà il Gujarat, che si attrezza per mitigare l’impatto: 150mila persone dei villaggi sulla costa sono state evacuate dalla Protezione Civile, mentre i pazienti di Covid di almeno tre grandi ospedali sono stati trasferiti.

Un ulteriore ostacolo alla lotta contro il Covid, che, nonostante qualche miglioramento dei dati, continua a tenere sotto scacco il paese: per la prima volta da 26 giorni, l’India ha registrato oggi meno di 300mila nuovi positivi. “Uno sviluppo incoraggiante”, secondo il ministro alla Salute, e che, secondo qualche esperto, fa intravvedere il “superamento del picco” della seconda ondata.

Ma la situazione degli ospedali, lo stillicidio della scoperta quotidiana di cadaveri seppelliti lungo il Gange, la carenza di vaccini, di medicinali e ossigeno, e il vergognoso mercato nero, sono tasselli di un quadro ancora disperante, e di una incredibile inadeguatezza del governo indiano di fronte alla pandemia.

(di Rita Cenni/ANSA).