Catalogna: intesa tra indipendentisti per il governo

Il leader della sinistra indipendentista catalana di Esquerra Republicana (Erc), Pere Aragonés.
Il leader della sinistra indipendentista catalana di Esquerra Republicana (Erc), Pere Aragonés.

MADRID.  – Il tono dell’annuncio di Pere Aragonès, uomo al centro delle strategie della sinistra indipendentista catalana di Esquerra Republicana (Erc), è solenne: “Abbiamo un’intesa per mettere in marcia il nuovo governo regionale repubblicano”.

E così, a ben tre mesi dalle ultime elezioni, la fumata bianca è arrivata. Aragonès sarà eletto presidente, mentre la sua formazione e Junts per Catalunya — l’altro grande partito favorevole alla secessione dalla Spagna, presieduto dall’ex numero uno della regione Carles Puigdemont, poi fuggito in Belgio — formeranno la coalizione che lo sosterrà, con sette assessorati ciascuno.

Un accordo siglato a soli nove giorni dalla scadenza prevista dalla legge per evitare un ritorno anticipato alle urne e mentre dalla Catalogna emergeva un clima di crescente malumore per la situazione di prolungato stallo politico: segnali del fatto che non tutto sia rose e fiori anche all’interno del fronte indipendentista stesso.

“Mi sembra evidente che questi negoziati si sono prolungati per troppo tempo”, ha riconosciuto Aragonès in conferenza stampa, “vogliamo che in futuro le cose vadano in modo diverso”.

Uno degli obiettivi principali del nuovo governo, secondo quanto dichiarato da Aragonès e dal segretario generale di Junts, Jordi Sànchez, rimane quello dell’indipendenza. “Vogliamo far avanzare questo paese verso la repubblica catalana”, ha detto il primo.

“Possiamo costruire una strategia plurale e solida”, ha aggiunto il secondo. Prima dell’ok definitivo, Junts chiederà ai suoi iscritti se accettano l’accordo raggiunto con Erc oppure preferiscono un semplice voto a favore per permettere a Aragonès di diventare presidente. I risultati si conosceranno mercoledì.

Resta da vedere quale sarà il rapporto del nuovo governo catalano con Madrid, visto anche che i 13 deputati di Erc nel Parlamento nazionale sono spesso decisivi per il governo del socialista Pedro Sànchez. I due leader indipendentisti si sono detti disponibili a riprendere “il dialogo” con lo Stato.

“Bisogna recuperare la via del dialogo e farlo con la volontà di avanzare davvero”, ha detto alla radio Cadena Ser la portavoce del governo centrale María Jesús Montero. Per arrivare alla maggioranza assoluta nel Parlamento

catalano, Erc e Junts avranno bisogno del sostegno dalla Cup, partito separatista di sinistra radicale. Xavier Pellicer, deputato regionale di questa formazione, ha fatto sapere che i voti per l’elezione di Aragonès saranno garantiti, ma che non si tratterà di “un assegno in bianco”.

(di Francesco Rodella/ANSA)