Vaccini, sabato record a 530 mila dosi. E ora i giovani

Weekend di open-day all’hub vaccinale di Acea in piazzale dei Partigiani a Roma
Weekend di open-day all’hub vaccinale di Acea in piazzale dei Partigiani a Roma, 15 maggio 2021. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA. – Se si supera il mezzo milione di vaccinati in un giorno come il sabato, anche grazie all’Open Day in varie regioni, vuol dire che la campagna di immunizzazione ha preso davvero un altro ritmo e che quest’ultimo potrà ancora aumentare con i 20-30 milioni di dosi attese a giugno dopo i 17 milioni di maggio (3 in settimana). I quasi 530 mila vaccinati di due giorni fa – nuovo record – portano circa un italiano su tre ad aver ricevuto almeno una dose, circa 19 milioni di persone. E si pensa già alle fasce più giovani e all’estate, a dove raggiungerli per le iniezioni.

Se dal Commissariato all’emergenza si fa trapelare che al momento un piano di vaccinazioni nei luoghi di vacanza non esiste perché troppo complesso, si lasciano altresì Regioni e Comuni liberi di organizzarsi, specie nelle due settimane a cavallo di Ferragosto, quando dovrebbero essere di più i ‘fuorisede’ provvisori.

Il Veneto ad esempio con il presidente Luca Zaia annuncia che i turisti potranno vaccinarsi in villeggiatura. “Vogliamo essere degli apripista in questo – dice il presidente leghista -, fare le seconde dosi non solo agli italiani ma anche agli stranieri, se ci autorizzano”. Nella Regione sono anche “partite le vaccinazioni aziendali, per classi di età, non per azienda”, dice ancora il governatore.

Intanto da oggi sono aperte le prenotazioni per gli over 40 in tutta Italia, dopo il successo del weekend ‘libero’ nel Lazio – che pensa già a rifare l’Open Day e a vaccinare i maturandi il 2 giugno – e dell’analogo boom in Friuli Venezia Giulia. Da giovedì si potrà prenotarsi se ultraquarantenni anche in Lombardia.

Con l’euforia improvvisa per i riflessi positivi della campagna vaccinale e la mancata recrudescenza dei contagi dopo le temute riaperture del 26 aprile, si può riflettere con maggiore serenità su un cambio di strategia. E’ allo studio un ulteriore prolungamento della seconda dose di Pfizer e Moderna, rispetto ai tempi più lunghi già applicati (fino a 42 giorni).

Secondo fonti di governo, al termine della cabina di regia Covid a Palazzo Chigi, sarà fatta una valutazione assieme agli esperti. Secondo l’Agenzia europea del farmaco il vaccino Usa-Germania può conservato in frigorifero per un mese e non più solo cinque giorni come si pensava all’inizio. E in Gran Bretagna il richiamo di Pfizer – previsto dall’azienda a tre settimane – è stato posticipato per una lunga fase fino a tre mesi, come quello del più utilizzato AstraZeneca. Ora nel Regno Unito si sta tornando sui propri passi, riducendo l’intervallo a due mesi per contrastare la variante indiana del virus.

In Italia, dove invece l’indiana non incide, il richiamo di Pfizer a 42 giorni già permetterebbe di vaccinare con la prima dose 3 milioni di persone in più tra maggio e giugno, secondo una stima di Sky Tg24 su dati del ministero della Salute e delle Regioni (100 mila in più nel solo Lazio in questo mese). Al momento solo la Valle d’Aosta ha scelto di fare il richiamo Pfizer tra 21 e 28 giorni, mentre tutte le altre oscillano tra 35 e 42 giorni. Peraltro uno studio inglese indica che con il richiamo a 42 giorni si produrrebbero anche più anticorpi.

L’effetto dei vaccini in Italia è sempre più evidente. Il tasso di decessi da Covid tra gli over 80 era del 64% a inizio campagna, ora è al 43,5%. Nel Lazio in due settimane il numero degli anziani morti si è dimezzato. I contagi calano ancora – mentre le vittime risalgono a 140 con le notifiche del fine settimana -, e continua la discesa dei ricoverati. Dal Cts Sergio Abrignani definisce la pandemia “sotto controllo” con un tasso di positività sotto il 3%. In negativo i 119 mila test della domenica. La Gran Bretagna continua a farne un milione al giorno. Con le nuove riaperture il tracciamento resta un fattore chiave.

(di Luca Laviola/ANSA)

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