Malagò rieletto presidente Coni, scriviamo nuova pagina

Il presidente del Coni Giovanni Malagò durante una conferenza
Il presidente del Coni Giovanni Malago', in una immagine d'archivio. ANSA/VINCENZO TERSIGNI

MILANO. – Più che una rielezione, un trionfo. Il Malagò-ter al Coni parte con percentuali altissime: nelle elezioni andate in scena al Tennis Club Bonacossa di Milano.

Il presidente uscente è stato infatti confermato alla guida dello sport italiano ottenendo quasi l’80% delle preferenze (55 su 71 votanti) per quello che sarà il suo terzo ed ultimo mandato. Un successo netto, in cui gli sfidanti Renato Di Rocco e Antonella Bellutti raccolgono solo, rispettivamente, 12 e un voto, meno anche di quelle che erano le aspettative.

E un trionfo da cui emerge, con forza, anche una apertura alle quote rosa: per la prima volta i vicepresidenti saranno donne (Silvia Salis, vicario, e Claudia Giordani) nella Giunta saranno ben 5 su 13.

“Sarà il mio terzo mandato, sarà anche l’ultimo. Non mi risparmierò nel mio ruolo”, le parole a caldo di Malagò súbito dopo le elezioni. “A chi ha votato per Di Rocco e Bellutti dico che cercherò di fare il possibile per raccontargli che insieme si può scrivere una nuova pagina di storia dello sport italiano e del Coni e arrivare a un traguardo, essere più prestigiosi, forti e credibili in questi momenti di tempesta”.

Parole nel tentativo di riunire ancora di più il Coni, con Di Rocco che nel discorso programmatico in apertura dei lavori (“rivendico la centralità del Coni”), mentre Bellutti aveva puntato sul tema del gender gap (“è l’unica partita che sport deve ancora vincere”).

Una sfida che però, nei fatti, non c’è stata: una vittoria schiacciante da parte di Malagò, che si appresta ad avviare il suo terzo e ultimo mandato (è in carica dal 2013) in una posizione decisamente di forza.

“Le poche persone che non erano convinte della mia rielezione spero si convincano che non stare tutti insieme sia suicidio politico. Sarebbe autolesionismo non portare avanti insieme tutte le istanze”, ha proseguito il presidente rieletto. Che poi ha lanciato un appello anche alla politica: “Le istituzioni devono salvare il nostro sistema e hanno un solo modo, ovverosia attraverso la forza e la volontà di dare dei fondi che i vari organismi possono distribuire sul territorio”, ha aggiunto.

Un trionfo anche per quanto riguarda la Giunta Nazionale, che ha visto eletti tutti i rappresentanti legati a Malagò. Una giunta in cui, oltre al ritorno del calcio con il numero uno della Figc Gabriele Gravina (“sono felice che il calcio torni in Giunta con Gravina”, ha spiegato il rieletto presidente), per la prima volta saranno presenti ben cinque donne su 13, con Silvia Salis e Claudia Giordani che saranno così le due vicepresidenti.

“Dovevamo eleggere quattro donne nella Giunta, ce ne sono invece cinque, su tredici: credo sia un risultato incredibile. E consentitemi di dire, che donne, tra campionesse olimpiche e mondiali”, le parole di Malagò.

“I temi sono tantissimi – le prime parole di Silvia Salis, ex campionessa italiana del lancio del martello, la più votata tra i candidati per la Giunta -, la congiuntura drammatica legata alla pandemia è sicuramente il primo. Un altro molto importante è il professionismo sportivo, credo non sia una lotta di genere ma di civiltà del nostro Paese, deve essere riconosciuto per uomini e donne”.

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