Covid pesa sulla psiche degli italiani, uno su cinque ha preso farmaci

il Drive-through-Difesa messi a disposizione dal Ministero della Difesa nella Citt¬? Militare della Cecchignola a Roma, dove si svolgono i tamponi per il Covid
il Drive-through-Difesa messi a disposizione dal Ministero della Difesa nella Citt¬? Militare della Cecchignola a Roma, dove si svolgono i tamponi per il Covid, 24 ottobre 2020. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA. – Nell’anno del Covid quasi una persona su 5 ha assunto farmaci come ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore, antipsicotici. “Hanno preso corpo ansie e timori inediti e si è riscontrato un aumento generalizzato dei disturbi psichici”, rileva l’Eurispes, nel suo Rapporto Italia 2021, che ha indagato sul consumo di psicofarmaci e il ricorso al sostegno psicologico in concomitanza con la pandemia.

L’analisi cita dati dell’Oms, sono 3 milioni gli italiani colpiti dalla depressione, per 1 milione si tratta di depressione maggiore. Ma, in più “l’inizio o il peggioramento dei disturbi d’ansia, stati depressivi e comportamenti aggressivi” è “largamente prevedibile” in un periodo come questo. In una parte dei casi si tratta di percezioni personali dei disturbi, aggravati dalla inattività, dalla perdita dei ritmi quotidiani, dalla preoccupazione per la salute e per il futuro economico.

Il 19% del campione (di oltre 2mila persone, rappresentativo della popolazione italiana) ha dichiarato di aver assunto psicofarmaci, il consumo risulta più diffuso tra le persone più mature (22,5% dai 65 anni in su), meno tra i giovanissimi (10,1% dai 18 ai 24 anni). Tra le donne (21,2%), più che su gli uomini (16,7%). Oltre il 27% si è rivolto a uno psicologo.

La crisi ha pesato sulla salute psichica, e sulle prospettive economiche, in peggioramento per oltre la metà del campione (il 53,4%), poco più di uno su dieci pensa che ci sarà un miglioramento; ha imposto rinunce, come l’acquisto dell’auto (per il 37%) o l’istruzione privata per i propri figli (per il 41%).

Ha cambiato le abitudini: sono aumentati i neofiti degli acquisti a domicilio (il 22% ha richiesto la spesa a casa per la prima volta), e fatto conoscere e apprezzare il tele-lavoro, tanto che il 53% alternerebbe lo smartworking con il lavoro presenza.

“La pandemia ci ha sollecitati, costretti a difenderci e ripensare il nostro modo di vivere – sottolinea il presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara -. Ha toccato in maniera forte quella parte della popolazione che già stava male prima, chi era povero è sempre più povero. Ma è stata anche un elemento di resipiscenza, in Italia e in Europa. La fiducia si concentra nelle istituzioni di garanzia in un momento di crisi in cui gli italiani hanno bisogno di un riferimento stabile”.

E’, infatti, ai massimi livelli per il Capo dello Stato: il 57,7% si affida a Sergio Mattarella, il punteggio più alto dall’inizio del suo mandato. Sale anche la fiducia per il Parlamento, al 34,4%, in aumento di 10 punti. I Vigili del Fuoco (al 87,7%) e la Protezione Civile (al 77,2%) sono una certezza per gli italiani, così come le Forze dell’ordine – con la Polizia di Stato al 69,2%, i Carabinieri al 64,7% e la Guardia di Finanza al 67,7% – e le Forze armate.

Sale poi la fiducia nel Sistema Sanitario Nazionale, al 71,5% (+6 punti rispetto all’anno scorso). I medici italiani sono i migliori al mondo per oltre 6 cittadini su 10 (il 66%).

(di Melania Di Giacomo/ANSA)

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