Superlega: confronto tra club, prove tecniche di pace

Gabriele Gravina, presidente della Figc.
Gabriele Gravina, presidente della Figc. (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

MILANO. – La Serie A prova a mettersi alle spalle lo choc Superlega e guardare al futuro, seppur resti il nodo Juventus che la Figc vuole cercare di risolvere al più presto, visto che passi indietro bianconeri non sono ancora arrivati.

Il vertice informale tra i club svoltosi a Milano è servito ai massimi dirigenti per fare il punto, cercando di mettere sul tavolo anche le idee per far superare al mondo del pallone italiano un momento durissimo a livello economico.

Prove tecniche di pace, seppur gli strascichi delle 48 ore caldissime della Superlega rischiano di trascinarsi ancora a lungo, con Gabriele Gravina, pronto a dare il suo appoggio ma senza scorciatoie:  “Spero che si recuperi tutta la serenità necessaria. Il calcio, nazionale e internazionale, non può fare a meno della Juventus – le parole di Gravina -, ma le regole vanno rispettate. Entro un mese le società dovranno iscriversi al campionato e per farlo bisogna rispettare le regole”.

L’atmosfera, almeno pubblicamente, è apparsa meno  tesa, tanto che i club sembrano intenzionati a respingere le dimissioni da consigliere di Lega presentate dal presidente del Milan, Paolo Scaroni.

“Il discorso Superlega è stato accantonato, archiviato in un clima di grande cordialità, e si guarda avanti, in un futuro sicuramente di grande difficoltà ma direi che tutti si sono detti disponibili per poter trovare un modello di sostenibilità generale”, ha spiegato l’ad dell’Inter, Beppe Marotta.

“Siamo una Lega di 20 presidenti, dobbiamo soltanto trovare l’armonia e lavorare per un calcio migliore”, le parole del patron della Sampdoria, Massimo Ferrero. “Non c’erano degli imputati, era un modo per riaprire un dialogo di Lega, è importante ci sia un dialogo perché bisogna pensare al calcio del futuro”, ha concluso il presidente del Torino, Urbano Cairo.

Il numero uno granata ha poi anche aperto il fronte Juventus (“non ho visto passi indietro ma non era questa la sede, se lo deve fare lo fa in maniera pubblica”), visto che i bianconeri, con oggi presente il presidente Andrea Agnelli, formalmente non hanno chiuso sulla Superlega né sembrano intenzionati a farli.

Un tema per cui anche Gravina, che oggi era in visita a Torino, ha teso una mano: “Certo che ho sentito Agnelli, per me è doveroso cercare un percorso di dialogo – ha dichiarato  Gravina -. Al di là delle scelte che prenderà, mi sento di dire che ci sono i presupposti per il superamento di posizioni che in questo momento sono distanti”.

Il presidente federale ha comunque voluto sottolineare che, nel caso in cui non dovesse esserci un accordo, le regole imposte dalla Figc sul tema della Superlega (a cui diversi club hanno comunque fatto riferimento nel corso del vertice di oggi) andranno rispettate, con il rischio di una possibile esclusione dei bianconeri dalla Serie A.