Europa League: orgoglio Roma, United ko ma va in finale

Edinson Cavani del Manchester United alza il pugno in segno di vittoria dopo il gol segnato alla Roma.
Edinson Cavani del Manchester United alza il pugno in segno di vittoria dopo il gol segnato alla Roma. EPA/PETER POWELL

ROMA. – Contro il Manchester United, dopo il tennistico 6-2 dell’andata a Old Trafford, alla Roma si chiedeva una prova dignitosa, di carattere, un partita giocata con determinazione e orgoglio, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che i giallorossi riuscissero a mettere paura gli avversari e a sprecare una dozzina di palle-gol.

La rimonta era impensabile, ma nel calcio non si sa mai. Infatti, come all’andata, i giallorossi si mordono le mani e, vittoria (3-2) a parte, mettono alle corde fin dal via gli avversari che, seppure con la qualificazione in tasca, passano un brutto quarto d’ora nella parte centrale del secondo tempo, dopo il momentaneo 2-1 di Cristante.

La Roma spreca anche questa sera, il Manchester no: è cinico e spietato come all’andata; esce battuto di misura all’Olimpico, dopo essere passato in vantaggio. I “Red devils”, in campo con una insolita maglia bianconera, erano andati avanti con Edinson Cavani, ma sono stati raggiunti da Dzeko. Nella ripresa, dopo il 2-1 di Cristante, ancora Cavani ristabilisce la parità, risultando una vera e propria spina nel cuore della difesa giallorossa: doppietta all’andata, replica al ritorno. Decide tutto un giovanissimo: Zalewski, da poco entrato.

Ci sono analogie con il match dell’andata: gli infortuni, innanzi tutto. Fonseca perde Diawara e Villar alla vigilia, Smalling nel primo tempo e Bruno Peres nella ripresa. É uno stillicidio di defezioni muscolari in casa giallorossa. Una vera maledizione. E poi, non ultime, le occasioni sprecate: impensabile, in partite così importanti, e al cospetto di un avversario così quotato, sprecare tanto. Ci ha messo del suo David De Gea, artefice di alcuni interventi che hanno del miracoloso, ma anche gli avanti della Roma sono apparsi ancora una volta troppo imprecisi.

Già nei primi 3′ la Roma costruisce due palle-gol: prima De mGea salva d’istinto su Mancini, sull’angolo successivo mMkhitaryan salta di testa su Pogba e manda a lato. La Roma è viva, però. A seguire ci provano anche Pellegrini e Pedro: mpallone alto. Al 20′ Cavani – lasciato colpevolmente solo in marea – divora l’occasione più ghiotta, con un pallonetto che manda il pallone a scheggiare la traversa. Bravo Mirante a salvare sul solito Cavani al 26′.

Poi, si ferma Smalling: è ml’ennesimo stop di una stagione da dimenticare. Poco dopo la mmezz’ora, invece, Mkhitaryan fallisce di testa l’1-0. Al 34′ Dzeko si fa bloccare in area, riprende Pellegrini che impegna De Gea. La Roma spreca, il Manchester United no: al 39′ Bruno Fernandes serve Fred, che lancia Cavani: il “Matador” questa volta non sbaglia e infila l’1-0. Mkhitaryan potrebbe súbito pareggiare, ma De Gea ci mette ancora la mano.

Nella ripresa la Roma impegna ancora De Gea, che si salva con le mani, le braccia, il corpo, negando almeno quattro volte il gol. Un fenomeno baciato dalla Dea bendata, lo spagnolo; Dzeko pareggia e Cristante porta in vantaggio i giallorossi con un gran tiro angolato. Cavani segna ancora, ma l’ultimo acuto è del nuovo entrato Nicola Zalewski, classe 2002. Per lui e per la Roma un salto nel futuro che vale il 3-2 finale. In finale, però, vanno gli inglesi.

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