Blinken a Kiev avverte Mosca: “Fermi azioni aggressive”

MOSCA.  – L’amministrazione Biden inizia a dispiegare le ali e a riannodare i fili degli interessi americani nel mondo, dopo i tumultuosi anni targati Trump. La visita a Kiev del segretario di Stato Anthony Blinken, la prima per il capo della diplomazia Usa, è dunque funzionale al “reset” di Washington, che troverà compimento nel tour europeo di Joe Biden a giugno.

Blinken, intanto, ha rinnovato il sostegno al presidente Volodymyr Zelensky e ha lanciato un monito alla Russia: “la smetta con le sue azioni sconsiderate e aggressive” contro l’Ucraina.

La fiammata degli scorsi mesi, con un repentino aggravarsi degli scontri nel Donbass e l’arrivo di truppe russe (e ucraine) nei pressi della regione contesa, per quanto senza oltrepassare i rispettivi confini, si è infatti attenuata dopo la telefonata tra Biden e Vladimir Putin, nella quale i due leader hanno concordato d’incontrarsi.

In seguito Mosca ha annunciato il termine delle esercitazioni militari nelle zone limítrofe all’Ucraina, disponendo il rientro delle truppe nelle basi di competenza. Ma il diavolo, come sempre, sta nei dettagli. “La nostra intelligence – ha affermato Zelensky – ritiene che solo 3.500 soldati abbiano cominciato a ritirarsi e abbiano lasciato il territorio della penisola di Crimea, momentáneamente occupato. Non vediamo altre riduzioni. Riteniamo dunque che questo ritiro delle truppe russe vicino al territorio controllato dall’Ucraina sia lento e che una minaccia sia probabile”.  Secondo Zelensky ci sarebbero circa 75.000 militari russi ancora presenti nei pressi del confine ucraino.

Una lettura sostanzialmente avallata da Blinken. “Siamo consapevoli che la Russia ha ritirato alcune truppe dal confine ma vediamo anche che forze significative rimangono nell’area”, ha detto sottolineando di essere venuto a Kiev per “riaffermare, con forza e a nome del presidente Biden, il nostro impegno per la partnership tra i nostri Paesi e il nostro impegno per la sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza dell’Ucraina”.

Zelensky ha ringraziato e ha esteso l’invito a visitare il Paese a Biden, ricordando che proprio quest’anno l’Ucraina festeggia “il 30esimo anniversario dell’indipendenza” e che questo sarà ” un anno fondamentale per le relazioni tra l’Ucraina e gli Stati Uniti”.

Gli occhi però restano puntati sull’attesissimo summit tra Putin e Biden, che nelle intenzioni del presidente americano dovrà tenersi proprio nel corso del suo tour europeo. Al Cremlino per ora le bocche sono cucite: né il luogo né la data ipotetica è stata ancora rivelata.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA).