In America marijuana e birre per vaccinare i riluttanti

La Guardia nazionale allo Yankees Stadium New York indica a una donna lo sportello per la vaccinazione
La Guardia nazionale allo Yankees Stadium New York per la campagna vaccinale anti Covid. Immagine d'archivio. (ANSA)

WASHINGTON. – Marijuana, birre, popcorn, gift card, videogiochi, sconti ai ristoranti, ricompense in denaro sino a 500 dollari e gadget di ogni tipo: se in Italia e in altri Paesi si farebbero carte false per vaccinarsi al più presto contro il Covid, negli Usa molti Stati e numerose aziende ricorrono agli incentivi più svariati per vincere lo scetticismo dei riluttanti, dopo l’immunizzazione piena (100 milioni oggi) o parziale della maggioranza della popolazione.

Un po’ come ha fatto Israele, ma con una gamma più vasta e a volte più bizzarra delle offerte. Intanto il Paese si divide sul passaporto vaccinale, con i dem a favore e il Grand Old party contrario.

Dopo la partenza bruciante della campagna promossa da Joe Biden per inoculare milioni di dosi, ora gli Stati Uniti hanno un problema diverso: quello di raggiungere l’immunità di gregge, vincendo le resistenze di una buona fetta della popolazione americana, spesso di fede repubblicana. Per questo sale il pressing anche su Donald Trump affinché lanci un appello ai  suoi sostenitori invitandoli a vaccinarsi.

Secondo recenti sondaggi, almeno il 30% dei repubblicani non vuole immunizzarsi. Ma c’è anche un 11% di democratici. E in qualche città l’offerta di vaccini è già superiore alla domanda, come a Philadelphia, dove è stato lanciato un appello per utilizzare circa 4.000 dosi prima della loro imminente scadenza.

Ecco quindi che alcuni Stati mettono sul piatto soldi, ad esempio il West Virginia, che premia con un bond di risparmio di 100 dollari i vaccinati tra i 16 e i 35 anni, la fascia più difficile da convincere. Ma sono le aziende, grandi e piccole, a distinguersi in questa gara, per ritornare al più presto alla normalità rilanciando produzione e consumi. Colossi come AT&T, Instacart, Target, Trader Joe’s, Chobani, Petco, Darden Restaurants, McDonald’s e Dollar General offrono soldi extra ai dipendenti che si immunizzano.

“Shot and beer” è invece lo slogan di Samuel Adams, che paga una birra alle prime 1000 persone che postano sui social la foto dell’inoculazione. “Pot for shot” è l’offerta di alcuni dispensari medici, anche nella capitale, che regalano l’euforia della cannabis aggiungendola a quella dell’uscita da un anno di isolamento.

La catena Kryspy Kreme ha invece messo in palio la tradizionale ciambella americana (doughnut) per i clienti che mostrano la loro carta vaccinale. I Chagrin Cinemas a Cleveland puntano invece sui popcorn gratis, mentre alcuni ristoranti offrono il dolce o sconti sul menù sino al 50%. In California c’è la possibilità di noleggiare senza costi l’equipaggiamento per sport acquatici.

Ma gli Usa restano spaccati sul passaporto vaccinale. La Casa Bianca ha chiarito che il governo federale non ha intenzione di rilasciare documenti del genere ma i vari Stati procedono autonomamente. I leader di alcuni Stati democratici hanno abbracciato l’idea, almeno per grandi eventi come incontri sportivi, concerti, teatri e cerimonie di nozze.

New York per esempio ha già lanciato il suo Excelsior Pass con Ibm, una app da usare negli eventi di massa. La California autorizzerà l’uso di arene che verifichino se chi entra è stato vaccinato o testato. Le isole Hawaii stanno lavorando con varie compagnie su un passaporto vaccinale che consenta ai visitatori di bypassare test e quarantene.

Ma un crescente numero di Stati repubblicani sta approvando leggi che vietano l’uso di documenti simili, evocando timori legati alla privacy: Texas, Florida, Mississippi, Tennessee, Arizona e Indiana.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA).

Lascia un commento