Long Covid bimbi, effetti psiche e autolesionismo

Tamponi covid per studenti tra i 6 e i 18 anni e personale scolastico sintomatico presso il presidio ospedaliero di Gorgonzola
Tamponi covid per studenti tra i 6 e i 18 anni e personale scolastico sintomatico presso il presidio ospedaliero di Gorgonzola. 23 Ottobre 2020. Ansa/Andrea Canali

ROMA. – In età pediatrica gli effetti a lungo termine dell’infezione da Covid-19 sono più di tipo psicologico che fisico, con una forte crescita dei disturbi d’ansia e depressione. E sono anche aumentati in modo preoccupante gli episodi di autolesionismo proprio tra i ragazzi. Sono queste le prime evidenze che arrivano dal programma nazionale ‘Conoscere per prevenire’ di follow-up per minori che hanno avuto Covid-19.

Il programma è promosso dalla Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI), società scientifica affiliata alla Società Italiana di Pediatria (SIP) e guidata dallo pneumologo Fabio Midulla, responsabile del pronto soccorso pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma.

Dai primi risultati su 150 bambini emerge che il ‘long Covid’ è soprattutto psicologico. I primi dati, spiega Midulla, tracciano già un quadro abbastanza chiaro della situazione: “Dai follow up che abbiamo eseguito al Policlinico (150 in due mesi) ci siamo resi conto che la maggior parte dei bambini sta bene, non ha grossi problemi di tipo pneumologico. Il long Covid, soprattutto nei ragazzi dai 12 anni in poi, è più di tipo psicologico”.

All’Umberto I, infatti, alla valutazione di tipo pneumologico ne viene affiancata anche una di tipo neurologico. “Vediamo ragazzini con ansia, depressione, paura di quello che può succedere loro o che somatizzano tutta una serie di sintomi come tosse, cefalea, dolori articolari”. Non solo. “Nel nostro pronto soccorso – sottolinea – abbiamo notato molti più preadolescenti e adolescenti arrivati per episodi di autolesionismo, atti che arrivano fino all’estremo. Il numero si è triplicato rispetto all’anno prima del Covid”.

Gli adolescenti sono stati, probabilmente, avverte l’esperto, la fascia d’età più colpita dalle restrizioni dovute alla pandemia e che ha più sofferto il lockdown. Il programma clinico promosso dalla Simri prevede sei step per valutare quali siano (e se ci siano) gli effetti a lungo termine della Covid-19 sull’età pediatrica. Già a febbraio Midulla era stato promotore, nell’ambito del Policlinico, di un progetto di visite e follow-up per minori che avevano contratto l’infezione da SarsCoV2.

Ora, grazie alla Simri, il progetto si è diffuso a livello nazionale coinvolgendo 25 centri di pneumologia pediatrica distribuiti su tutto il territorio, dal Nord al Sud del Paese. “Abbiamo creato una road map di esami da effettuare ai minori tra 0 e 18 anni che hanno avuto la malattia, sia in forma sintomatica che asintomatica – spiega Midulla – concentrandoci sulla valutazione pneumologica perché l’infezione da SarsCoV2 interessa prevalentemente l’apparato respiratorio”.

Scopo del programma clinico è “cercare di identificare precocemente eventuali problemi a livello polmonare che, se intercettati prima, possono essere risolti in maniera più brillante”, chiarisce lo pneumologo. A tale scopo la road map prevede alcuni esami (dosaggio degli anticorpi, visita pneumologica, saturimetria basale, prove di funzionalità respiratoria, ‘walking test’ ed ecografia polmonare) da fare, secondo le indicazioni Simri, a tre mesi dall’infezione acuta SarsCoV2.

Dai primi dati, risulta però cruciale proprio l’aspetto psicologico, ambito maggiormente colpito nei giovani dagli effetti a lungo termine della malattia.