Prove di esodo, Primo maggio di speranza per l’Italia

Posti di Blocco e controlli dei Carabinieri nei pressi del Colosseo nel primo giorno di Zona Rossa. Roma
Posti di Blocco e controlli dei Carabinieri nei pressi del Colosseo nel primo giorno di Zona Rossa. Roma, 3 aprile 2021. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA. – Non sarà un vero e proprio esodo, ma dopo quasi un anno di lockdown, l’Italia si prepara ad affrontare il primo weekend festivo in “semi-libertà”. Da lunedì scorso le piazze e le strade delle grandi città, almeno quelle in zona gialla, sono tornate a brulicare di persone, ma da domani ci si aspetta il tutto esaurito tra mete turistiche e culturali del Paese, con la speranza di ristoratori ed operatori di provare a raddrizzare una stagione fin qui drammatica.

Un piccolo passo che potrebbe segnare l’inizio di un nuovo corso, segnato dal record di 508 mila vaccini somministrati in 24 ore. Un dato che – assicurano gli esperti – andrà ad incidere col tempo sulla curva dei contagi che ancora oggi ha fatto segnare oltre 13 mila nuovi casi e 263 vittime.

Il weekend del primo maggio segnerà un test importante in vista anche delle tanto agognate ferie estive, con la consapevolezza quest’anno di non ripetere gli errori del 2020. Per 47 milioni di italiani (tanti sono in zona gialla) ci sarà la possibilità di andare a pranzo e cena al ristorante ma anche di visitare musei, teatri e cinema, che – lentamente – stanno cominciando a ritrovare il proprio pubblico.

Sarà consentito, inoltre, lo spostamento tra regioni anche di colore diverso, muniti però del cosiddetto green pass, il documento che certifica l’avvenuta vaccinazione o, eventualmente, la negatività al tampone nelle 48 ore precedenti il viaggio. Proprio per questo si segnalano ancora file per sottoporsi al test e ottenere il “via libera” per il fine settimana.

A certificare la voglia degli italiani di tornare a viaggiare è anche il boom di prenotazioni arrivate per gli agriturismo con servizi di ristorazione presenti nelle aree gialle. A rivelarlo è la Coldiretti che ha stimato, per gli operatori del settore, una perdita di circa 1,2 miliardi di euro.

Atteso il sold out anche nelle isole, con Portofino che si prepara alla ripartenza con l’apertura-simbolo, in programma domani, dello Splendido Mare, dependance di lusso in Piazzetta. Presi d’assalto, già da oggi, i litorali di tutta Italia, anche se l’apertura ufficiale della stagione balneare arriverà solo tra un paio di settimane. E, dopo un anno di stop, riprenderanno, seppur con strette limitazioni, anche le manifestazioni legate alla festa dei lavoratori. Su tutte quella di Roma, con il tradizionale Concertone che tornerà sul palco, seppur ancora senza pubblico in presenza.

Torneranno ad essere aperti anche i siti archeologici e i musei di quasi tutta Italia. Cancelli aperti anche al Parco di Pompei, che poi da lunedì renderà visitabile anche tutti gli altri siti della Soprintendenza. A Roma tornano accessibili le Terme di Caracalla, la Villa di Livia e l’Arco di Malborghetto.

Il Comune di Milano, invece, ha deciso per sabato l’apertura straordinaria delle mostre allestite a Palazzo reale, al Pac e al Mudec, il museo delle culture. I musei civici, che saranno chiusi domani, apriranno invece domenica 2. Ma non sarà comunque un “liberi tutti”, come ricordano molti amministratori locali che continuano a lanciare appelli alla responsabilità.

Proprio da domani saranno intensificati i controlli delle forze dell’ordine non solo su strade e autostrade ma anche nei potenziali luoghi di assembramento come litorali, spiagge o piazze della movida. Solo nelle ultime 24 ore sono state controllate quasi 90 mila persone, con 976 sanzioni e 20 denunce.

Chiuse anche dodici attività che non rispettavano le restrizioni. Le regioni che dovranno ancora aspettare per l’allentamento delle restrizioni sono, invece, quelle in zona rossa, la Sardegna, e quelle in zona arancione, vale a dire Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. E la situazione non cambierà neanche la prossima settimana, quando le unico modifiche sono quelle di Sardegna e Valle d’Aosta che si “scambiano” i colori diventando la prima arancione e la seconda rossa.

(di Domenico Palesse/ANSA)