Spagna: Igor il Russo condannato all’ergastolo

Igor Il Russo durante il processo al tribunale di Teruel, Aragon, Spagna.
Igor Il Russo durante il processo al tribunale di Teruel, Aragon, Spagna. ANSA/EPA/Antonio Garcia/

MADRID. – D’ora in avanti, tra i pochissimi condannati alla massima pena possibile in Spagna — l’ergastolo con obbligo di revisione — si conterà anche Norbert Feher, alias Igor il Russo.  Lo ha deciso un tribunale della provincia aragonese di Teruel, in cui il criminale già ricercato in Italia seminò il panico per giorni e uccise l’allevatore José Luis Iranzo e gli agenti della Guardia Civil Víctor Romero e Víctor Jesús Caballero a dicembre 2017.

Da allora, Feher è rimasto dietro le sbarre nel Paese iberico. Solo quando avrà scontato 30 anni sarà possibile un’eventuale sospensione della pena, secondo la sentenza dell’Audiencia di Teruel a cui ha avuto accesso l’ANSA.

Feher arrivò in quella zona della Spagna orientale all’insaputa di tutti dopo essere sfuggito alle forze dell’ordine italiane, che lo cercavano tra Bologna e Ferrara: lì, ad aprile 2017, aveva ucciso il barista Davide Fabbri e la guardia ecologica Valerio Verri, oltre a lasciare gravemente ferito un collega di quest’ultimo, Marco Ravaglia. Fatti per cui fu poi condannato all’ergastolo in appello.

Il pomeriggio del 14 dicembre di quell’anno, alcuni agenti della Guardia Civil si misero sulle tracce di una persona segnalata come possibile responsabile di alcuni furti nei dintorni della località di Andorra. José Luis Iranzo, buon conoscitore della zona, li accompagnò. Non sapevano che si sarebbe trattato proprio di Feher, il quale tese un agguato prima all’allevatore e poi agli agenti Romero e Caballero: li freddò con “consapevolezza” e “premeditazione”, secondo il verdetto di colpevolezza emesso la settimana scorsa da una giuria popolare e su cui si basa la sentenza.

A quel punto, Igor fuggì a bordo dell’auto di Iranzo, ma ebbe un incidente in piena notte, più a sud, e venne arrestato dalle forze dell’ordine. Una volta identificato, si ricostruì che giorni prima aveva quasi ucciso anche due abitanti di Albalate del Arzobispo, a pochi chilometri da Andorra.

Per quei due tentati omicidi, Feher è stato condannato a inizio 2020 a 21 anni. Nel caso appena conclusosi, invece, il giudice gli ha inflitto due condanne a 25 anni per le morti di Iranzo e Romero e una all’ergastolo per quella di Caballero. La sentenza  — in cui il killer è descritto come un individuo con “personalità psicopatica e nessun sentimento di empatía personale rispetto alle sue azioni” — precisa che quest’ultima pena, introdotta in Spagna nel 2015, è infatti applicabile solo in caso di omicidio plurimo con almeno tre vittime.

Igor è adesso condannato anche a cinque anni per ciascuno dei tre furti con l’uso della forza considerati provati nel processo e dovrà risarcire le famiglie delle vittime con più di tre milioni di euro.

La sentenza prevede un possibile ricorso, presentabile presso il Tribunale Superiore di Giustizia dell’Aragona. L’avvocato difensore di Feher ha fatto sapere al quotidiano Heraldo de Aragón che tenterà di ottenere uno sconto della pena per il suo assistito. Per il legale della famiglia di Iranzo, si trata invece di una sentenza “di ferro” che permette di “fare giustizia”.

(di Francesco Rodella/ANSA).

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