Calcio: da scudetto a paura, Milan rischia la Champions

Stefano Pioli amareggiato esce dal campo.
Stefano Pioli amareggiato esce dal campo.

MILANO. – Tre mesi o poco più e il Milan è passato dal sognare lo scudetto all’incubo dell’Europa League. La sconfitta, netta, dell’Olimpico contro la Lazio certifica le difficoltà della squadra rossonera, stanca fisicamente e mentalmente, in affanno senza poter contare su quei giocatori che hanno fatto la differenza alla fine della passata stagione e all’inizio di questo campionato.

E così il Milan, a cinque giornate dalla fine, si ritrova quinto in classifica appaiato a 66 punti con Juve e Napoli, nelle sabbie mobili di una lotta Champions che potrebbe trascinarlo fuori dal quarto posto.

Il gruppo rossonero è sommerso dall’apprensione dei tifosi che attaccano i giocatori da Leao a Calhanoglu, fino a Donnarumma colpevole di aver scherzato sorridendo con Reina dopo la partita. É la tensione di un momento delicatissimo che rischia di gettare al vento una stagione finora importante e mettere in dubbio l’operato di Pioli che, in poche settimane, è passato dall’essere autore di un’impresa a bersaglio delle critiche.

Solo il 23 gennaio scorso, il Milan si diplomava “campione d’inverno”. Un “titolo” utopico, che non regala un trofeo ma che negli ultimi venticinque anni per ben diciotto volte ha voluto dire scudetto. Mai nessuno è rimasto fuori dalla Champions avendo compiuto il giro di boa da primo in classifica. Dati che facevano sperare, sognare la favola della squadra giovane che sbaraglia pronostici e rivali meglio attrezzate.

Ma il 2021 per la squadra rossonera non ha avuto lo stesso ardore del 2020 con sette sconfitte in diciannove partite. L’eliminazione dalla Coppa Italia e quella dall’Europa League sono state indolore nel bilancio di un campionato vissuto da protagonisti. Ma da metà febbraio qualcosa è cambiato nel Milan.

La sconfitta contro lo Spezia è diventata uno spartiacque. Da quella sfida i rossoneri hanno ceduto il primato all’Inter e lentamente perso convinzioni. Il successivo superderby con i nerazzurri ha cominciato ad esplicitare il gap con i cugini e i ko nel girone di ritorno, hanno sbriciolato il cospicuo vantaggio guadagnato ad inizio stagione.

Le ragioni dietro il tracollo non sono difficili da trovare. Il Milan ha giocato moltissimo, fin dai preliminari di Europa League, senza poter svolgere la consueta preparazione. La lunga lista di infortuni ha obbligato Pioli a chiedere gli straordinari ad alcuni giocatori che ora non hanno più energie nel momento cruciale.

I giocatori simbolo della rinascita rossonera sono adesso in una fase calante: Calhanoglu da faro della manovra ora difficilmente incide, Theo Hernandez per cui si urlava allo sdegno per la mancata qualificazione in nazionale ha commesso errori imperdonabili.

Donnarumma è meno decisivo di prima. Ma soprattutto manca l’apporto di Zlatan Ibrahimovic che finora ha giocato solo la metà delle partite. Troppo poco per una squadra giovane che ha bisogno di un leader carismatico nei momenti di appannaggio.

Mandzukic che doveva essere un’alternativa allo svedese non è fisicamente all’altezza e al Milan manca un giovane centravanti per sopperire alle assenze di Ibra. Zlatan però oggi è tornato ad allenarsi col gruppo e sarà a disposizione per la volata finale. Le speranze dei tifosi sono rivolte a lui, sperando che non sia già troppo tardi.