Apple, maxi multa di 12 milioni di dollari dalla Russia

Phil Schiller presenta l'iPhone 11 Pro durante l'Apple Special Event nel Steve Jobs Theater at Apple Park in Cupertino, California.
Phil Schiller presenta l'iPhone 11 Pro durante l'Apple Special Event nel Steve Jobs Theater at Apple Park in Cupertino, California. EPA/JOHN G. MABANGLO

ROMA. – Una maxi multa da 12 milioni di dollari per abuso di posizione dominante nel mercato delle applicazioni. E’ la sanzione che la Russia infligge a Apple nelle ore in cui l’azienda di Cupertino rilascia un aggiornamento del suo sistema operativo per iPhone che rappresenta una svolta nella privacy per gli utenti e cambierà il mondo della pubblicità online.

La multa inflitta dal Servizio federale russo Antimonopoli è la conclusione di una indagine avviata nel 2019 per una denuncia della società Kaspersky Lab; nel 2020 Antimonopoli ha riconosciuto Apple come “compagnia che limita la concorrenza nel mercato della diffusione delle applicazioni”.

Da tempo Mosca spinge per l’adozione di software autoctoni e per ridurre la dipendenza da società straniere. Cupertino ha fatto sapere – riporta la Tass – che “rispetta il Servizio federale russo ma non condivide la decisione presa e continuerà a ricorrere in appello nel modo stabilito”.

Secondo indiscrezioni del Financial Times, anche l’antitrust europeo però sarebbe pronto a giorni ad accusare formalmente il colosso tecnologico per controllo anticoncorrenziale del suo App store. Anche questa indagine è stata aperta a Bruxelles nel giugno 2019, dopo che la svedese Spotify aveva denunciato Apple all’Antitrust Ue per aver limitato l’accesso ai servizi di streaming musicale dei rivali e imposto una royalty del 30% agli sviluppatori di app.

I regolatori europei hanno accolto il ricorso, ritenendo che le pratiche di Apple possano incidere sui consumatori impedendo loro di accedere ad una scelta più ampia e a prezzi più bassi. Ad essere critiche con Apple, ma per altri motivi, anche un insieme di società tecnologiche tra cui Facebook e del settore della pubblicità, per una nuova funzionalità privacy che dà agli utenti più controllo sul tracciamento dei loro dati.

La funzione si chiama ‘App Tracking Transparency’ e dopo mesi di test è stata rilasciata da poche ore con l’aggiornamento del sistema operativo iOS 14.5. In pratica attraverso un avviso gli utenti potranno decidere se le app scaricate sull’iPhone possono condividere o meno i loro dati, usati per personalizzare le inserzioni, a volte a loro “insaputa e senza permesso”, sottolinea Apple in un video in cui spiega la nuova funzione.

“Le tue informazioni sono in vendita, sta a te decidere cosa fare, tu sei un prodotto”, ricorda il colosso tecnologico a chi ancora non se ne fosse accorto. In Germania, contemporaneamente al rilascio di questa funzione, un gruppo di aziende ha presentato una denuncia all’antitrust affermando che i profitti crolleranno del 60% e che gli sviluppatori saranno costretti a cambiare il modello di business, passando da app con inserzioni pubblicitarie ad app a pagamento.

La scelta di Apple potrebbe influire però anche sull’approccio di Google alla pubblicità e alla privacy. Poche settimane fa il motore di ricerca ha annunciato che vuole cancellare i cookie dal web e ha avviato dei test per una nuova tecnologia chiamata FLoC. Infine, secondo Bloomberg, anche Big G sarebbe pronta a lanciare con le prossime versioni del sistema operativo Android – rivale di Apple – una funzione per consentire agli utenti di non essere tracciati da siti e app.

(di Titti Santamato/ANSA)

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