ROMA. – Un vero e proprio tour de force: la consegna del Piano di ripresa e resilienza a Bruxelles entro il 30 aprile rappresenta solo il punto di partenza per governo e Parlamento che in 8 mesi, da maggio a fine anno, dovranno produrre 11 provvedimenti legislativi, tra decreti, riforme e deleghe.
A MAGGIO 3 DECRETI, SEMPLIFICAZIONI, GOVERNANCE E P.A: Tutti i ministeri dovranno lavorare a ritmi serratissimi per consentire la concreta realizzazione delle centinaia di progetti del Recovery Plan. Il primo appuntamento in agenda è quello con il decreto semplificazioni, che il governo si è impegnato con Bruxelles ad adottare entro la prima settimana di maggio. Insieme al decreto sulla governance e a quello che introdurrà le procedure straordinarie per il reclutamento nella pubblica amministrazione – in calendario sempre entro maggio – questi provvedimenti prepareranno la cornice entro cui andranno ‘messi a terra’ gli investimenti.
Nel decreto semplificazioni ci sarà l’accelerazione della VIA – la valutazione di impatto ambientale con apposita commissione statale – per tutti i cantieri che ricadono nel perimetro del piano (compresi, quindi, quelli finanziati con il fondo complementare), la proroga al 2023 delle norme sugli appalti e contro la ‘fuga dalla firma’ che scadono a fine anno, la revisione delle norme tecniche per l’accesso al Superbonus. Arriveranno anche le norme che distribuiscono le responsabilità dell’attuazione del Recovery, e probabilmente anche quelle per snellire le procedure contabili per i fondi agli enti locali.
RIFORMA GIUSTIZIA TRA GIUGNO E SETTEMBRE: Tra giugno e settembre il ministero della Giustizia e il Parlamento saranno intanto impegnati sulla riforme del processo civile e penale – le deleghe vanno adottate entro il 30 settembre – e con la riforma del Csm che, si legge, andrà calendarizzata in Aula alla Camera entro giugno 2021.
A GIUGNO COMMISSIONE PER INCENTIVI IMPRESE: Sempre entro fine giugno andrà anche insediata una commissione interministeriale ad hoc che si dovrà occupare della revisione degli incentivi alle imprese, con focus su quelli per il Mezzogiorno. L’obiettivo è presentare un disegno di legge entro il 30 settembre. Entro giugno, peraltro, dovrebbe essere chiuso l’esame dei decreti attuativi per l’assegno unico per i figli, per mantenere l’impegno di attivare il nuovo strumento universale di sostegno alle famiglie dal 1 luglio.
LUGLIO DI FUOCO TRA CONCORRENZA E FISCO: Entro metà luglio poi, mentre le Camere saranno impegnate a chiudere la conversione dei tre decreti con le regole di attuazione del Piano (e forse ancora anche il decreto Sostegni bis che potrebbe essere varato in settimana), il governo si è impegnato a presentare la legge annuale sulla concorrenza, che toccherà temi sensibili come porti e Tlc. Ed entro il 31 di luglio dovrà presentare – materia ancor più delicata – il disegno di legge delega per la riforma del fisco, sulla base del lavoro parlamentare che le commissioni Finanze dovrebbero concludere entro giugno, sempre che si riesca a trovare una sintesi all’interno della larghissima maggioranza.
A FINE ANNO LE DELEGHE SU AMBIENTE E APPALTI: Dopo l’estate, una volta presentate le deleghe sulle riforme dei processi e la legge sugli incentivi alle imprese, mentre sarà in corso la sessione di bilancio autunnale, l’esecutivo dovrà in parallelo elaborare altre due leggi delega: uno per la revisione organica del codice degli appalti e la razionalizzazione dei controlli, con l’esplicita mission di rivedere norme che rischiano di alimentare “la corruzione nell’eccesso e nella complicazione delle leggi”. Con questa delega andranno riviste anche le norme “sull’inconferibilità e l’incompatibilità di incarichi” nella P.a. I decreti attuativi andranno messi a punto entro 9 mesi. Accanto al codice appalti si dovrà mettere mano anche alle norme in materia ambientale, con una ulteriore delega e decreti attuativi da adottare in 6 mesi.
(di Silvia Gasparetto/ANSA)