Putin offre un incontro a Zelensky e smobilita le truppe

Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin.
Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin. (ANSA/EPA)

MOSCA.  – Mosca smorza i toni bellicosi con l’Ucraina e compie un passo avanti (a modo suo) nella direzione della distensione. Due novità, nello stesso giorno, non possono essere infatti un caso. Primo. Vladimir Putin ha proposto al suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, d’incontrarsi a Mosca “quando vuole” e cercare così d’intendersi un po’ meglio sui passi da compiere.

Secondo. Il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, ha dichiarato “concluse” le esercitazioni russe al confine con l’Ucraina, nei distretti militari meridionali e occidentali, e ha ordinato alle truppe di “rientrare alla base”.

Insomma, un bel cambio di passo. Non a caso il rublo si è subito apprezzato, segno che il mercato ha intravisto una riduzione delle tensioni all’orizzonte, con tutto quel che ne consegue. Certo, il diavolo come sempre sta nei dettagli. E dunque vediamoli. “Se stiamo parlando dello sviluppo delle relazioni bilaterali, ospiteremo il presidente dell’Ucraina a Mosca in qualsiasi momento conveniente per lui”, ha detto Putin a margine dell’incontro di oggi con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, quando gli è stato chiesto di commentare l’offerta di Zelensky d’incontrarsi sul territorio del Donbass.

Ma c’è un ma. Se invece Zelensky “vuole discutere i problemi del Donbass”, ha precisato Putin, dovrebbe “prima incontrare” i leader delle Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. Una distinzione politicamente ‘pelosa’ per Zelensky ma forse non insormontabile. Si vedrà.

Sul fronte militare, che tanta preoccupazione ha sollevato a Kiev e nelle capitali occidentali, tanto che ad esempio Angela Merkel aveva chiesto a Putin di “ridurre la pressione” sui confini ucraini, ricevendo per tutta risposta che le truppe russe in Russia “vanno dove e come è ritenuto più opportuno” senza che per questo nessuno si debba “sentire minacciato”, la svolta è arrivata proprio nel giorno dell’ispezione-lampo in Crimea di Shoigu, nel quadro di esercitazioni massicce che hanno coinvolto esercito, aviazione, marina, truppe anfibie, alcune spostate persino dal Mar Caspio, e quant’altro. Un dispiegamento di forze imponente che, evidentemente, è servito allo scopo.

Ovvero intavolare trattative con l’Occidente, Usa in testa, scavalcando di fatto l’Ucraina.

Ora, stando a Shoigu, i militari dislocati nelle scorse settimane potranno rientrare nelle loro basi a partire da domani. E anche lì, si vedrà. Shoigu ha comunque ordinato ai militari di essere pronti a rispondere “immediatamente” a qualsiasi sviluppo “sfavorevole” nell’area dell’esercitazione della Nato ‘Defender Europe 2021’ prossima ventura. Distensione, con juicio.