Giornata Terra, Amnesty: a rischio difensori ambiente Americhe

Alberi tagliati in una deforestazione nell'Amazzonia.
Alberi tagliati in una deforestazione nell'Amazzonia. (Ansalatina)

SANTIAGO DEL CILE.  – In occasione della Giornata della Terra, Amnesty International denuncia i rischi e gli attacchi a cui sono esposti i difensori dell’ambiente principalmente in America, “la regione più pericolosa al mondo per chi è in prima linea nella lotta per la protezione di terra, territorio e ambiente”.

In una nota, Amnesty ricorda i casi dell’attivista e ambientalista Berta Cáceres, assassinata in Honduras cinque anni fa, e la vicenda della colombiana Jani Silva, che “rischia di essere uccisa per aver difeso l’Amazzonia”.

Le ultime minacce ricevute quest’anno da Silva “l’hanno costretta a lasciare la sua casa, ma nonostante il rischio che corre, le autorità colombiane non hanno agito per proteggerla. Questo considerando che la Colombia è il Paese più pericoloso per la difesa dei diritti umani, secondo i dati più recenti dell’organizzazione Global Witness”, segnala Amnesty.

“L’orribile crimine contro Berta Cáceres e la situazione preoccupante che Jani Silva sta attualmente vivendo sono esempi di casi che ci tengono in allerta a livello regionale, ma siamo in allerta anche in Cile, per la situazione che sta vivendo Mujeres Modatima della provincia di Petorca, un’organizzazione che lotta instancabilmente per difendere l’accesso all’acqua, i cui membri subiscono attacchi, minacce e intimidazioni da anni”, ha affermato Ana Piquer, direttrice esecutiva di Amnesty International in Cile.

L’organizzazione chiede alla Procura cilena di garantire che le persone vittime di questo tipo di azioni possano denunciare  rapidamente, e che tutte le denunce presentate dalle attiviste di Mujeres Modatima siano indagate immediatamente, in modo esaustivo e imparziale.

Inoltre, Amnesty esorta il presidente cileno Sebastian Pinera a firmare l’accordo di Escazú, un patto regionale il cui scopo è stabilire nuove regole per la protezione dell’ambiente e dei diritti umani. “Sebbene il governo cileno abbia inspiegabilmente deciso di non firmare questo importante patto ambientale, è urgente che riconsideri la decisione e intraprenda le azioni necessarie per aderirvi”, ha concluso Ana Piquer.

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