BOGOTÁ – L’Onu e la Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa) hanno celebrato l’entrata in vigore a partire da oggi dell’Accordo di Escazú, un patto ambientale tra nazioni latinoamericane che incoraggia l’accesso alle informazioni e la partecipazione pubblica a temi legati all’ambiente.
“L’entrata in vigore dell’Accordo di Escazú è un progresso rilevante per la protezione di coloro che difendono l’ambiente e la terra, poiché l’America Latina è considerata una delle regioni più pericolose per il loro lavoro essenziale”, hanno sottolineato le due organizzazioni.
Nel loro messaggio, hanno incoraggiato le nazioni che non hanno sottoscritto il patto ad aderire all’iniziativa, e hanno ribadito i rischi affrontati dai difensori ambientali, il cui lavoro è fondamentale per mantenere l’equilibrio grazie alle loro lotte per la terra.
Sia l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani che la Cidh hanno ricordato che nella regione, gli attacchi contro i mdifensori ambientali di solito avvengono nel “contesto di progetti minerari, turistici, idroelettrici e agroindustriali”, che sono disturbati da consultazioni preliminari con popolazioni indigene o afro.
Le organizzazioni hanno ricordato che la pandemia ha limitato mil lavoro degli attivisti ambientali e il loro accesso alla giustizia, mentre gli Stati hanno ridotto la loro “capacità e volontà” di perseguire “i crimini ambientali, proteggere la natura, le terre e i territori indigeni”.
I Paesi che hanno aderito finora all’iniziativa sono Antigua e Barbuda, Argentina, Bolivia, Ecuador, Guyana, Messico, Nicaragua, Panama, Saint Vincent e Grenadine, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia e Uruguay.
