Superlega: Perez non si arrende “progetto in stand-by”

Il presidente del Real Madrid Florentino Perez.
Il presidente del Real Madrid Florentino Perez. (ANSA/ EPA/YOAN VALAT)

ROMA. – Il progetto c’è ancora, in stand-by, ma resiste. Florentino Perez sulla Superlega non si arrende: di fronte al naufragio di quella annunciata come la rivoluzione del pallone, il numero uno del Real ribadisce non solo la bontà dell’idea dei 12 top club calcistici di mettersi in proprio, ma mancora l’esistenza in vita dell’iniziativa stessa.

“Non abbiamo mavuto il tempo di spiegare bene il nostro progetto” dice Perez a mCadena Ser, e fa capire che non si aspettava una reazione così veemente dall’Uefa, dagli altri club, da leghe e tifosi, per non dire dei capi di governo. “Sono un po’ triste e deluso. mLavoriamo da tre anni a questo progetto per combattere contro la msituazione economica che attraversiamo. Non ho mai visto tanta aggressività da parte di un presidente Uefa e della Liga in vita mia. Minacce e insulti, sembrava tutto orchestrato. Ci sono persone che hanno enormi privilegi e non vogliono perderli” mafferma Perez.

E aggiunge: “Abbiamo chiesto di parlare con il presidente dell’Uefa Ceferin ed è come se avessimo tirato una bomba atomica. La Superlega esiste ancora, ma il progetto è in stand by. La Juventus non se ne è andata e nemmeno il Milan” rilancia il dirigente, colpito nell’orgoglio. E fa sapere di aver parlato con il presidente del Barcellona, Joan Laporta, “che è ancora dentro il progetto”.

Poi attacca uno dei club britannici, senza farne il nome: “C’era qualcuno tra i sei  inglesi che non era molto interessato alla Superlega e ha iniziato a contagiare gli altri. É un club che non è mai stato convinto. Non abbiamo presentato bene il progetto, ma non ci hanno dato la possibilità di farlo perché non vogliono”.

E per il futuro? “Non mi sento solo. Stiamo vedendo in che modo possiamo generare quei soldi con l’accordo con JP Morgan. Non ho paura di ritorsioni” risponde Perez. “Ci hanno ucciso con una terribile aggressione. Ci stavano aspettando. Quando tutto questo si capirà e si vedrà la realtà, vedremo cosa succederà. I club perderanno più di due miliardi. La vita cambia. Il calcio è spettacolare ma dobbiamo prendercene cura. Dobbiamo fare partite competitive, e far sì che lo vedano sulle nuove piattaforme. Dobbiamo farlo adesso, non fra tre anni. I tifosi vogliono vedere un Nadal-Federer tutte le settimane”.

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