Il mistero del sottomarino scomparso a Bali, 53 a bordo

Il sottomarino KRI Nanggala-402 disperso durante la missione a Bali.
Il sottomarino KRI Nanggala-402 disperso durante la missione a Bali. EPA/INDONESIAN NAVY /

ROMA. – Un sottomarino della Marina indonesiana con 53 membri d’equipaggio a bordo è scomparso questa mattina al largo di Bali, circa 100 chilometri a nord mdelle coste dell’isola.

Il mezzo, un KRI Nanggala 402 di fabbricazione tedesca, era impegnato in un’esercitazione che prevedeva il lancio di siluri quando, alle 3 del mattino ora locale, ha chiesto l’autorizzazione a immergersi in acque profonde.

“Dopo che è stato dato il permesso secondo la procedura, il sottomarino ha perso il contatto e non è stato possibile raggiungerlo”, ha dichiarato il ministero della Difesa. Sono  scattate immediatamente le ricerche con l’invio di navi da guerra e mezzi aerei mentre la Marina lanciava una richiesta di soccorso internazionale alla quale “hanno risposto diversi Paesi vicini tra i quali Singapore, Australia e India”, ha spiegato il ministero.  “Conosciamo la zona, ma le acque sono profonde”, ha precisato il primo ammiraglio Julius Widjojono.

Un primo possibile segnale della presenza del sottomarino, che potrebbe trovarsi a una profondità di 700 metri, è stato individuato da un elicottero che ha rilevato una fuoriuscita di petrolio nell’area dove si è immerso.

Il KRI Nanggala 402 da 1.395 tonnellate è stato costruito nel 1978 dalla società di costruzioni navali Howaldtswerke-Deutsche Werft (Hdw) ed è entrato a far parte della Marina indonesiana nel 1981, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa, ed è uno dei cinque sottomarini di costruzione tedesca e sud coreana che compongono la flotta di Giacarta.

Il mezzo ha súbito una revisione di due anni in Corea del Sud, che è stata completata nel 2012 nell’ambito di un programma di aggiornamento mdei mezzi militari in dotazione all’Indonesia.

É la prima volta che l’Indonesia perde uno dei suoi sottomarini, ha riferito alla Bbc un portavoce della Marina, ma incidenti simili sono accaduti in più occasioni. Uno dei più gravi fu quello del K-141 Kursk, il sottomarino nucleare russo impegnato in un’esercitazione militare nel mare di Barents e affondato il 12 agosto 2000 a seguito dell’esplosione di due dei siluri con i quali era equipaggiato.

Tra i 118 membri dell’equipaggio non ci fu nessun sopravvissuto. Molti morirono subito, altri sopravvissero qualche giorno mentre i tentativi russi di soccorso andavano a vuoto. Quando finalmente una nave norvegese riuscì ad agganciare il sottomarino era troppo tardi.

Furono invece 70 le vittime dell’incidente a un sottomarino cinese del tipo Ming nel 2003 nel corso di un’esercitazione nel mar Giallo. Forse per un guasto meccanico, forse per un errore umano, i 70 membri dell’equipaggio morirono per soffocamento.

Nel 2017 un sottomarino militare argentino scomparve nell’Atlantico meridionale con 44 uomini a bordo. Il relitto del mezzo, imploso, venne ritrovato un anno dopo e anche in questo caso non ci fu nessun superstite.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA).

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