Riaperture locali all’aperto valgono oltre 1 miliardo

Ristorante chiuso e sedie accatastate sul marciapiede..
Ristorante chiuso e sedie accatastate sul marciapiede.. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Vicini alla meta, quella del 26 aprile con la riapertura dei ristoranti con tavoli all’aperto, sia in città che in campagna, negli agriturismo. Un re-opening che, secondo stime Coldiretti, vale per circa 360mila insegne di ristorazione con spazi esterni quasi un miliardo di euro in fatturato dal 26 aprile fino al primo giugno, quando sarà prevista anche la possibilità di accedere all’interno dei local e quindi nella intera rete dei pubblici esercizi.

La ripresa del fuori casa è un passo verso la normalità, la vita sociale di un tempo, atteso come una priorità  da quasi un italiano su tre (30%), secondo un sondaggio condotto online sul sito della Coldiretti.

Dopo mesi di lockdown che hanno tagliato pesantemente i redditi degli operatori con un crollo del fatturato della ristorazione del 42% nel 2020, che si trasferisce a cascata sull’intera filiera con 1,1 milioni di tonnellate i cibi ed i vini invenduti dall’inizio della pandemia.

Mentre il ministro delle Politiche agricole e alimentari Stefano Patuanelli conferma che il coprifuoco resta alle 22, così come convenuto dalla Cabina di regia per l’emergenza Covid, il mondo del vino  presenta il conto dei costi del lockdown e della pandemia per il settore. Sono circa 220 i milioni di bottiglie di vino, stima ancora la Coldiretti, che non sono mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali costretti ad muno stop and go.

“I lockdown hanno fortemente penalizzato la ristorazione e con essa – sottolinea il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti –  il mondo del vino, che solo in Italia registra nell’ultimo anno crediti non corrisposti dall’horeca per 500 milioni di euro e mancate vendite nel “fuori casa” per 1,5/1,8 miliardi di euro.

Ora, con le riaperture a singhiozzo previste nelle bozze del Dl Riaperture, la normalità è ancora lontana e le tensioni finanziarie si fanno sempre più forti. Per questo chiediamo al governo di attivare con il ‘Fondo filiere in crisi’ anche misure di sostegno per far fronte alla sofferenza dei mancati pagamenti e strumenti a sostegno della ristorazione. In forti difficoltà di migliaia di piccoli e medi produttori, spina dorsale del made in Italy, da sempre legati al comparto della ristorazione”.

La pandemia  si riflette anche sui consumi mondiali di vino che sono scesi ai minimi da 15 anni su un valore di appena 2,34 miliardi di litri nel 2020, secondo da un’analisi della Coldiretti su dati Oiv. “Va rafforzata la promozione del vino made in Italy sui mercati internazionali per cogliere in pieno la ripartenza e non perdere quote di mercato.” ha concluso il mpresidente della Coldiretti Ettore Prandini.

(di Alessandra Moneti/ANSA)