Bankitalia: oltre 4% Pil in 2021,vaccini decisivi

La facciata del palazzo di Bankitalia
Bankitalia

ROMA. – L’economia italiana potrà tornare a crescere nel 2021, con un rialzo del Pil oltre il 4% se la campagna di vaccinazioni avrà successo, si confermeranno quei primi segnali di ripresa di febbraio e marzo nei consumi e i piani di investimento delle aziende.

La Banca d’Italia, nel suo bollettino economico, aggiorna al rialzo la previsione di gennaio (+3,5%) e  ritiene “plausibile” una “ripresa significativa nella seconda parte dell’anno, sostenuta dal contesto globale”.

Una decisione basata su un quarto trimestre che è andato meno peggio del previsto, un primo trimestre stabile e un clima diverso a livello nazionale e internazionale nelle lotta alla pandemia  riecheggiando quel “prudente ottimismo” e il “rimbalzo molto forte” citato dal presidente del consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa.

Per gli esperti dell’istituto centrale infatti “uno scenario di ritorno a una crescita sostenuta e durevole è plausibile, pur se non esente da rischi; presuppone che sia mantenuto il sostegno all’economia e che si dimostrino efficaci gli interventi in corso di introduzione nell’ambito del Recovery plan”.

Le diverse misure di sostegno varate lo scorso anno (Cig, blocco dei licenziamenti e aiuto alle imprese), in ogni caso, hanno tutelato nel 2020 circa 400mila posti di lavoro stabili stima l’istituto centrale secondo cui le posizioni lavorative temporanee si sono ridotte nel 2020 di circa 250.000 unità, più che compensate da un aumento di oltre 260.000 contratti a tempo indeterminato.

“Dall’inizio dell’emergenza sanitaria il numero complessivo di posti di lavoro alle dipendenze è diminuito in modo marcato nei servizi privati, tra i giovani e le donne” spiega l’istituto centrale.

Per i prossimi mesi quindi, le aziende progettano di far ripartire gli investimenti e le famiglie stanno gradualmente riprendendo i consumi anche se quelle meno colpite dagli effetti della pandemia che hanno accumulato risparmi nel 2020 non li spenderanno nel corso dell’anno. In base ai sondaggi svolti dalla banca centrale, “le imprese programmano di riprendere gli investimenti nella restante parte dell’anno”.

Le famiglie intervistate dalla Banca d’Italia indicano poi una graduale ripresa delle intenzioni di consumo” certificata in febbraio e in marzo dalla graduale espansione del totale delle transazioni effettuate tramite POS – incentivate dal programa di cashback – e dei prelievi presso gli ATM è aumentato. Tuttavia “la propensione al risparmio resta elevata”: Per gli esperti dell’istituto centrale “la maggior parte del risparmio accumulato nel 2020, che è concentrato tra le famiglie meno colpite dagli effetti della pandemia, non verrebbe spesa nel corso di quest’anno”.

Altro segnale positivo, rilevato dal bollettino è la prosecuzione degli investimenti in titoli di portafoglio italiani da parte di non residenti (32,8 miliardi fino a gennaio).   I dati di Emerging Portfolio Fund Research (EPFR), relativi a un campione di fondi di investimento internazionali, indicano un rafforzamento nella propensione a investire in titoli italiani nel bimestre febbraio-marzo.

Infine il credito: quello alle imprese, spinti anche qui dalle misure del governo, seguita a espandersi a un ritmo solido, riflettendo soprattutto una domanda ancora elevata di prestiti garantiti; le condizioni di offerta sono maccomodanti.

(di Andrea D’Ortenzio/ANSA).

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