Addio a Bernie Madoff, l’autore della truffa del secolo

Il finanziere Bernie Madoff .
Il finanziere Bernie Madoff . ANSA/JUSTIN LANE

NEW YORK.  – Bernard Madoff, la mente della truffa del secolo e uno dei volti simbolo dell’avidità di Wall Street, è morto all’età di 82 anni in carcere, dove stava scontando una condanna a 150 anni di reclusione per aver commesso “diabolici crimini”, così come li definì il giudice nella sua sentenza del 2009.

Bernie, così come era noto, è stato travolto dalla stessa Wall Street che lo ha creato. Ambizioso fin da bambino, Madoff aveva fondato la sua prima società nel 1960 investendo 5.000 dollari guadagnati facendo il bagnino. Poi era entrato nella finanza che conta, arrivando a essere nominato presidente del prestigioso listino tecnologico del Nasdaq.

Un ruolo di prestigio che lo fece entrare in contatto con l’elite di Wall Street e gli consentì di allargare il suo giro di amicizie influenti. Si conquistò la stima e la fiducia di tutti: elegante, riservato, con un look curato e una familia apparentemente perfetta, era il ritrattato della brava persona. E il fatto che la sua società offrisse rendimenti stellari era un plus di cui approfittare.

Ma dietro a quei rendimenti c’era lo schema Ponzi maggiore della storia: Bernie di fatto pagava gli investitori esistenti con i fondi incassati da investitori nuovi. Per decenni riuscì a farlo senza problemi, superando la severa recessione degli inizi degli anni ’90 e quella del dopo 11 settembre.

La crisi finanziaria del 2008 però si rivelò fatale: i suoi ricchi clienti iniziarono a ritirare fondi dai loro investimenti, lasciando Madoff alle prese con perdite divenute nell’arco di pochi mesi incolmabili. Era la fine del 2008 quando Bernie si arrese. Convocò una riunione di famiglia e confessò alla moglie Ruth e ai figli Mark e Andrew la truffa.  Furono proprio i due giovani Madoff a contattare l’Fbi e ad aprire quel vaso di pandora che travolse la famiglia e centinaia di investitori, soprattutto nella comunità ebraica, molti dei quali eccellenti.

La lunga lista di clienti includeva, fra gli altri, il premio Nobel Elie Wiesel, il regista Steven Spielberg, l’attore Kevin Bacon e due delle donne più ricche d’Europa, Alicia Koplowitz e Lilliane Bettancourt.

In quei convulsi giorni di fine 2008, mentre lo scandalo Madoff si allargava in una Manhattan sotto shock, Bernie e la moglie tentarono il suicidio alla vigilia di Capodanno. Fallirono e Bernie fu costretto a fare i conti con la giustizia per una frode fra i 50 e i 65 miliardi di dollari. Fu condannato alla massima pena: a nulla valsero le scuse e i sensi di colpa.

L’incarcerazione fece implodere la famiglia. Il figlio Mark nel 2010, nel giorno del secondo anniversario dell’arresto del padre, si impiccò e in una lettera gli lasciò un messaggio: “Bernie, ora sai come hai distrutto la vita dei tuoi figli”. Per la moglie Ruth – abbandonata da amici, parenti e dai circoli bene dove era stata protagonista per anni – la morte del figlio fu il colpo di grazia nei rapporti con il marito: li interruppe per sempre. Nel 2014 l’altro figlio Andrew morì per un linfoma.

Anche se Madoff si è sempre dichiarato l’unico colpevole, la sua truffa portò in carcere anche il fratello Peter. Una famiglia di fatto distrutta, così come sono stati distrutti centinaia dei suoi clienti, riusciti a recuperare in tutto solo 12 miliardi, una cifra irrisoria rispetto all’entità dello scandalo.

(di Serena Di Ronza/ANSA).