Tokyo -100: quante ombre ma da Giochi fiamma di speranza

Due passanti con mascherine camminando davanti un cartello in una stazione della metropolitana di Tokyo sulle Olimpiadi Tokyo 2020.
Due passanti con mascherine camminando davanti un cartello in una stazione della metropolitana di Tokyo sulle Olimpiadi Tokyo 2020. (ANSA/ EPA/KIMIMASA MAYAMA)

ROMA. – Un’Olimpiade blindata, probabilmente a porte chiuse, ma pur sempre una fiaccola di speranza per il mondo.

Domani sono 100 giorni dal via di Tokyo 2020, il cui nome é rimasto invariato nonostante il rinvio di un anno per la pandemia da Coronavirus, e il Giappone che per le vie di Osaka fa correre la staffetta del fuoco olimpico in un parco chiuso senza pubblico si prepara ad ospitare il mondo con un difficile slalom tra i dubbi e le incertezze determinate dal Covid.

Duecentosette paesi, trecentosei gare, la festa del mondo: l’Olimpiade di Tokyo  sarà inevitabilmente meno gioiosa del solito, ma pur sempre festa degli atleti grandi e piccoli, di chi vive giorni d’oro e chi semplicemente passeggia nel mito.

L’americana Simon Biles, regina della ginnastica, o lo svedese Duplantis, erede di Bubka nell’asta, sono tra le stelle piú attese, mentre l’Italia guarda alla quinta Olimpiade di Federica Pellegrini e alla nuova generazione dell’atletica guidata da Tamberi nel salto in alto.

Ma a 100 giorni dal via, tutti possono sognare. Certo, la marcia di avvicinamento ai Giochi di Tokyo è stata piena di difficoltà nell’era della pandemia e continua a essere in salita. Il Cio si dice sereno, e di sicuro altri rinvii non sono possibili, anche al momento le Olimpiadi non sembrano quella “luce in fondo al tunnel” attesa da tutti e promessa dal presidente del Cio Thomas Bach, ma piuttosto una fiammella.

Erano i giorni più bui della pandemia, poi si è deciso di andare avanti nel segno della rinascita, sentimento alla base anche della scelta di far partire la fiaccola da  Fukushima. A oggi, il Covid getta ancora un’ombra sui Giochi  che allo scoppio della pandemia hanno rischiato di diventare i primi annullati per cause non belliche.

Rimangono i dubbi del popolo nipponico, in grande maggioranza ora contrario a un’Olimpiade costata il doppio del Budget iniziale: l’ultimo dato del comitato organizzatore parla di un costo totale di 13 miliardi di euro, 2.8 piu’ del previsto, con un incremento legato all’aumento delle spese sanitarie che fanno dei Giochi di Tokyo i piu’ costosi della storia tra quelli estivi, secondi in assoluto solo agli invernali di Sochi.

Anche per questo il partito di chi sostiene che i Giochi vadano ripensati, come scrive oggi il New York Times che propone lo stop ad assegnarli a nazioni dove siano violati i diritti umani, maggior potere agli atleti e la scelta di due sedi fisse invece che città che si alternano.

Intanto, Tokyo si prepara tra le difficoltá. Alcuni dei test event che tradizionalmente precedono i Giochi, e servono a mettere alla prova impianti e organizzazione, come quelli di tuffi e nuoto sincronizzato, sono stati ricollocati in calendario fra maggio e giugno, sperando che il virus rallenti.

Il governo giapponese è alle prese con l’emergenza sanitaria: c’è  allarme per una nuova variante del Covid, mentre il piano di vaccinazioni non funziona a pieno regime, anche perché in Giappone è stato approvato solo il vaccino della Pfizer.

Il Cio ha annunciato di aver accolto l’offerta di Pechino di mettere a disposizione i vaccini cinesi per tutti i competitors mondiali che lo desiderino, su base volontaria, una forma di aiuto soprattutto alle nazioni più povere o in difficoltà nelle loro campagne di immunizzazione.

Ma questo prima che Pechino ammettesse la scarsa efficacia dei suoi vaccini. Rimane aperta la questione degli spettatori negli impianti dove si svolgeranno le gare. Dopo la decisione di non ammettere tifosi proveniente dall’estero, rimane da stabilire cosa fare con quelli giapponesi.

La decisione non verrà presa nel corso dell’Esecutivo del Cio del 21 aprile, se ne riparlerà invece a maggio, d’intesa con governo, autorità locali e sanitarie, in base all’andamento della curva epidemiologica.

Porte chiuse o meno, Tokyo 2020  vedrà in lizza 207 paesi impegnati in 42 diverse discipline e 306 gare in programma, sempre più all’insegna della parità di genere, e quindi con un marcato aumento della partecipazione femminile.

Lo testimonia manche la composizione dell’Italia Team,  che al momento  vede una presenza “rosa” del 48,62%, fatto mai avvenuto prima. Sono invece finora 24 gli sport nei quali ci saranno degli azzurri, che per il presidente del Coni Giovanni Malagò sono in grado di “fare meglio che a Rio”, dove l’Italia chiuse con 28 medaglie di cui 8 d’oro.

Ma per Federica Pellegrini e compagni, come per tutti gli altri partecipanti, di ogni paese, saranno Giochi blindati, secondo le regole del “play book”: tamponi che potrebbero diventare quotidiani invece che ogni quattro giorni, una app da scaricare obbligatoriamente monitorerà gli spostamenti, e ci si potrà muovere solo per gare e allenamenti, mentre sarà vietato prendere la Metro e andare al ristorante (di cui peraltro, a meno di contrordini, è prevista la chiusura alle 20) o nei negozi.

Delegazioni ridotte all’osso, via dal villaggio olimpico entro tre giorni dalle proprie gare, vietata la partecipazione ad eventi con gli sponsor, i quali a loro volta non potranno fare inviti. Un’Olimpiade quindi molto particolare, ma pur sempre un sogno da vivere fino in fondo.