Guillermo Lasso presidente, Ecuador non cambia modello

Sostenitori del candidato Guillermo Lasso festeggiano la vittoria del nuovo presidente del Ecuador.
Sostenitori del candidato Guillermo Lasso festeggiano la vittoria del nuovo presidente del Ecuador. EPA/Santiago Fernandez

BUENOS AIRES. – L’uomo d’affari e conosciuto banchiere ecuadoriano Guillermo Lasso ha vinto con chiarezza il ballottaggio svoltosi ieri in Ecuador, recuperando un forte svantaggio accumulato nel primo turno elettorale del 7 febbraio scorso, e conquistando così l’ingresso nel palazzo presidenziale di Carondelet, da cui uscirà in maggio Lenin Moreno.

Al suo terzo tentativo come candidato alla presidenza, Lasso (Creo-Psc) è riuscito ad annullare e ribaltare il ritardo nei confronti del leader progressista Andrés Arauz (Unes) attraendo sulla sua proposta un gran numero di voti che due mesi fa erano andati ad altri candidati, soprattutto Yaku Pérez e Xavier Hervas.

Così, sulla base dello scrutinio ufficiale realizzato dal Consiglio nazionale elettorale (Cne) del 97,97% dei voti, Lasso ha ottenuto il 52,48%, mentre Arauz, che ha forse scontato l’eredità politica pesante del suo sponsor, l’ex presidente Rafael Correa, si è fermato al 47,52%.

Dopo aver ricevuto una telefonata del candidato di Unes che ha riconosciuto la sua vittoria, e i rallegramenti di alcuni presidenti dell’area conservatrice latinoamericana, Lasso ha dichiarato che “la democrazia ha trionfato”, aggiungendo: “Questo è un giorno storico, è un giorno in cui tutti gli ecuadoriani hanno deciso il loro futuro. Li ringrazio per la loro fiducia”.

Gli analisti ritengono che il presidente eletto manterrà sostanzialmente i cardini del modello neoliberale introdotto da Moreno nell’ultimo quadriennio, che non ha mai criticato.

Ma Lasso non ha esitato a dichiarare ora che la sua gestione sarà “un nuovo corso molto diverso da quello degli ultimi 14 anni in Ecuador. Dal 24 maggio assumeremo con responsabilità la sfida di cambiare il destino della nostra Patria e realizzare in Ecuador le opportunità e la prosperità a cui tutti aneliamo”,

Riconoscendo con amarezza una sconfitta dopo aver assaporato la possibilità di vittoria, Arauz ha descritto la giornata come “un infortunio elettorale, ma in nessun modo una sconfitta politica o morale”. “Perché – ha assicurato – il nostro progetto riguarda la vita. È un impegno per un percorso di organizzazione e costruzione di un futuro più giusto e solidale per tutti gli ecuadoriani. Questa è la nostra lotta”.

Una volta alla guida del Paese, Lasso dover fare i conti con un Congresso unicamerale di 137 membri, all’interno del quale può contare su appena 31 seggi della sua coalizione Creo-Psc, mentre Arauz guiderà un drappello di 49 parlamentari.

Per questo dovrà negoziare spesso con altri partiti, come Pachakutik del candidato Yaku Pérez (27 seggi) e Izquierda democratica di Xavier Hervas (18), e con 13 altri parlamentari di varia origine.

Il segretario generale dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), Luis Almagro, si è congratulato con il presidente eletto dell’Ecuador, Guillermo Lasso, e con il suo sfidante nel ballottaggio svoltosi ieri, Andrés Arauz, per aver rispettato le regole democratiche.

Via Twitter Almagro ha reso noto che “ci siamo congratulati con @LassoGuillermo per la sua vittoria elettorale nel ballottaggio, e con @ecuarauz per il suo rispetto delle istituzioni democratiche”.

L’Osa, ha concluso, “spera di poter lavorare con il presidente eletto nel rafforzamento della democrazia, dei diritti umani, della sicurezza e dello sviluppo”.

(di Maurizio Salvi/ANSA).

Lascia un commento