Assassinato ad Atene un noto giornalista investigativo

Agenti della polizia greca in cerca di prove nel luogo del delitto.
Agenti della polizia greca in cerca di prove nel luogo del delitto. EPA/YANNIS KOLESIDIS

ROMA.  – Shock in Grecia: il giornalista televisivo esperto di cronaca nera Giorgos Karaivaz è stato ucciso da diversi colpi d’arma da fuoco ad Alimos, un sobborgo di Atene, mentre era di fronte all’ingresso di casa.

Secondo le prime ricostruzioni della polizia, che ha scatenato una caccia all’uomo con posti di blocco in tutta l’Attica, l’esecuzione è stata opera di due uomini su un motorino, che lo stavano aspettando.

“Qualcuno ha deciso di farlo tacere con i proiettili, per fargli smettere di scrivere i suoi articoli. È stato giustiziato davanti a casa sua”, hanno scritto i suoi collaboratori sul sito personale del reporter d’inchiesta, bloko.gr.

Il movente dell’agguato deve essere ancora chiarito ma in Europa è ancora forte lo sgomento per la morte di altri due giornalisti uccisi per il loro lavoro: Dafne Caruana Galizia a Malta e Jan Kuciak in Slovacchia.

Tanto che la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha subito commentato su Twitter: “Uccidere un giornalista è un atto deprecabile, codardo. L’Europa sta dalla parte della libertà, e la libertà di espressione può essere la più sacra di tutte. I giornalisti devono poter lavorare al sicuro”.

Mentre il presidente dell’europarlamento, David Sassoli, giornalista a sua volta, si è detto “devastato dalla notizia”, invitando a “chiarire con urgenza se l’omicidio sia collegato al suo a lavoro”.

Appena sceso dall’auto, a pochi metri dal portone, Karaivaz è stato colpito a bruciapelo dal passeggero della moto: sei volte, ha detto la polizia, che sul posto ha trovato 17 bossoli. La Scientifica sta ora esaminando questi reperti per capire se l’arma usata nell’omicidio sia stata usata in qualche altra azione criminale.

Vengono interrogati testimoni e si cercano i filmati delle telecamere presenti nella zona. Gli investigatori, sempre secondo i media locali, ritengono che l’agguato sia stato preparato con cura, con i sicari che conoscevano le abitudini del reporter.

Karaivaz – molto conosciuto dal pubblico televisivo per i suoi reportage di “nera” ma anche sull’operato della polizia – stava tornando a casa dopo aver partecipato ad una trasmissione sull’emittente Star. I primi soccorritori lo hanno trovato riverso sull’asfalto, già privo di vita. Secondo fonti di polizia, Karaivaz non aveva denunciato minacce contro di lui, né aveva chiesto una scorta.

Il giornalista, sposato e padre di un adolescente, aveva lavorato per anni per la tv Ant1, prima di passare a Star, ed era collaboratore del quotidiano Eleftheros Typos. I social media sono stati subito inondati di messaggi di cordoglio. “Per noi, che in questi anni abbiamo collaborato con lui, sotto la sua guida  nei momenti difficili, che abbiamo condiviso con lui il vino, che siamo stati onorati della sua amicizia, sono ore molto dure”, si legge ancora sul suo blog.

“L’omicidio del giornalista George Karaivaz ci ha scioccati tutti. Le autorità stanno già indagando sul caso per arrestare gli autori e assicurarli alla giustizia. Esprimiamo il nostro dolore e le nostre sincere condoglianze alla sua famiglia”, ha detto la portavoce del governo Aristotelia Peloni.

Anche se attentati incendiari o atti vandalici contro le sedi dei media sono abbastanza comuni in Grecia, raramente sono stati presi di mira i giornalisti. Nel luglio scorso, il propietario di tabloid Stefanos Chios era stato ferito a colpi di pistola da un uomo a volto coperto, ma era sopravvissuto.

Il precedente più noto è quello del giornalista investigativo Socratis Giolias – che secondo la tv pubblica Net stava lavorando all’epoca a un’inchiesta su fatti di corruzione – ucciso nel 2010. Un oscuro gruppo di estrema sinistra rivendicò l’omicidio, ma il caso non è mai stato risolto.

(di Patrizio Nissirio/ANSA).

Lascia un commento