Bankitalia: lockdown e crisi, spinta rimesse immigrati

Lavoratori inmigrati raccolgono carote in un campo.
Lavoratori inmigrati raccolgono carote in un campo.(ANSA)

ROMA.  – Il Covid stende i suoi effetti anche sulle rimesse che gli immigrati inviano ai loro paesi le quali, nel 2020, sono balzate del 12% a 6,7 miliardi di euro come si rileva dalle tabelle della Banca d’Italia.

Anche i cittadini stranieri, come gli italiani, hanno visto i loro consumi scendere drasticamente a causa del lockdown che ha chiuso attività commerciali e di svago aumentando così i risparmi “forzosi”.

Se gli italiani, perlomeno quelli che non hanno perso il lavoro o hanno visto la loro attività chiusa per decreto, hanno così ingrossato i conti correnti bancari, gli immigrati hanno aumentato i flussi verso la madrepatria, paesi che scontano spesso, più dell’Italia, gli effetti negativi della pandemia.  In questo modo hanno cercato di alleviare le accresciute difficoltà e necessità delle famiglie di origine.

Altra causa, come spiegano gli esperti del settore, va ricercata nella mancanza dei soliti viaggi che gli immigrati o loro parenti e conoscenti, compivano nei paesi d’origine in estate o a fine anno, specie per i paesi rivieraschi del Mediterraneo o europei, portando con sè dei risparmi liquidi. Quelle somme ora sono transitate attraverso i canali ufficiali dei money transfer aumentando così i numeri delle statistiche della Banca d’Italia.

Questa infatti segnala come “gli incrementi più consistenti delle rimesse degli immigrati nell’ultimo trimestre del 2020 si sono registrati verso i paesi europei esterni all’Unione europea (+38,7 per cento), verso i paesi del Nord Africa e Vicino Oriente (+28,6 per cento) e quelli dell’Africa sub-sahariana (+24,2 per cento)”.

Il fenomeno  è stato oggetto di uno studio, due anni fa, degli economisti Fabrizio Ferriani e Giacomo Oddo, secondo cui i pre-Covid trasferimenti non ufficiali, attraverso appunto i canali fisici potevano variare dal 6 al 38% del totale a seconda delle aree geografiche.

Nel solo quarto trimestre infatti, si legge ancora nelle tabelle dell’istituto centrale. le rimesse sono aumentate del 19,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a 1,9 miliardi.

In quanto ai paesi destinatari di rimesse, a guidare la classifica è il Bangladesh con 194 milioni nel quarto trimestre 2020, la Romania (152 milioni), Filippine (143), Pakistan (117 milioni) , Marocco (113 milioni), Senegal (112 milioni) , Sri Lanka (106 milioni).

Bassa la quota delle rimesse verso la Cina (appena 2,96 milioni) i cui cittadini, che da qualche anno vista la stretta regolamentare e delle autorità di vigilanza, utilizzano altri canali non compresi nelle statistiche oppure reinvestono in loco i proventi delle attività nelle numerose attività commerciali e imprenditoriali.

Fino a qualche anno fa infatti nelle rimesse verso la Cina erano ricomprese, in maniera inappropriata, anche i proventi delle transazioni commerciali. Dopo l’intervento delle autorità il flusso si è così ridotto a una quota fisiologica.

(di Andrea D’Ortenzio/ANSA).

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