Amarcord: undici anni fa la Coppa del Mondo visitava per la prima volta Caracas

Nel 2010 la Coppa del Mondo visitava Caracas.

CARACAS – La Basilica di San Pietro del calcio si apre – improvvisamente e miracolosamente – nel cuore di Caracas. Il ‘Salón de los evento dell’Hotel Eurobuilding’ per un fine settimana era diventato una specie di tempio di pellegrinaggio dove circa 5 mila persone hanno avuto la fortuna di osservare e di farsi fotografare vicino alla Coppa del mondo di calcio.

Undici anni fa, la capitale venezuelana era stata scelta come una delle tappe del Coca Cola Trophy Tour.

L’evento caraqueño formava parte dell’emozionante viaggio che stava effettuando il trofeo creato dall’italiano Silvio Gazzaniga. Nel 2010, la coppa ha visitato i cinque continenti, più di 83 paesi per un totale di 138.905 chilometri, più di tre volte la circonferenza della terra. Alcune delle città del mondo dove il trofeo si fermò furono: Parigi, Londra, Berlino, Madrid, Barcellona, Lisbona, Los Angeles, Rio De Janeiro, San Paolo, Buenos Aires, Tokio, Seoul, Sydney.

In quell’occasione l’unico paese con tre tappe fue il Messico: Città del Messico, Guadalajara e Monterrey. Mentre in Italia la città prescelta fu Roma.

Durante quel fine settimana sacro per gli amanti della palla a chiazze gli assistenti furono suddivisi in gruppi da 200, per far sì che tutti potessero godersi al massimo il Coca Cola Trophy Tour. Durante l’evento i visitatori si divertirono giocando ai videogame dedicati al mondo del calcio, a calcio balilla, simulatori di calci di rigore per adulti e bambini. Poi in una tappa del percorso fu mostrato ai fans un video in 3d dedicato ai mondiali di calcio. L’ultima fermata di quest’evento fu il momento clou della giornata: immortalarsi con la coppa del mondo.

Va ricordato, che la Coppa del mondo prese forma nella testa e nelle smani dell’italiano Silvio Gazzaniga nel 1971. Da allora la creazione dell’orefice milanese (scomparso nel 2016) é passata in numerose mani. Franz Beckenbauer fu il primo a farla vedere al mondo, non senza fierezza, nel 1974; un onore toccato in seguito a Daniel Passerella, Dino Zoff, Diego Maradona, Lothar Matthaus, Carlos Dunga, Didier Deschamps, Cafù e il nostro Fabio Cannavaro nel 2006.

(di Fioravante De Simone / Redazione Caracas)